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Miopia, in aumento tra i bambini

Sanihelp.it – La miopia è uno dei difetti visivi più diffusi e si prevede che entro il 2050 oltre il 50% della popolazione mondiale sarà miope. Già oggi si stima che circa il 35% di bambini nel mondo sia miope e secondo uno studio del British Journal of Ophthalmology, questi numeri tenderanno inesorabilmente a crescere.


Tra le ragioni della crescente diffusione della miopia nei più giovani, i cambiamenti nello stile di vita giocano senza dubbio un ruolo importante. Nonostante vi sia una componente genetica che aumenta la possibilità di sviluppare la miopia, è dimostrato che anche i fattori esterni possono avere un impatto significativo sulla salute degli occhi dei più piccoli, come lo stile di vita urbano che porta i bambini a trascorrere la maggior parte del loro tempo al chiuso senza alcuna esposizione alla luce naturale, e l’uso prolungato di smartphone e tablet, che li espone per molte ore a fonti di luce artificiale a distanza ravvicinata.

La miopia »semplice» non va confusa con la miopia »progressiva». La miopia è un difetto visivo che non permette di vedere nitidamente gli oggetti lontani: questo disturbo refrattivo è solitamente causato da un'eccessiva lunghezza del bulbo oculare, che porta la formazione dell'immagine davanti alla retina anziché esattamente sulla stessa. La miopia tende a presentarsi per la prima volta nei bambini delle scuole primarie e non sempre progredisce fino a livelli elevati.

Una forma particolare di miopia è invece denominata miopia progressiva, la cui caratteristica principale è data dal fatto che questo difetto si presenta da piccoli e continua a peggiorare nel tempo, con la crescita. In particolare, nei bambini la lunghezza dell'occhio può continuare ad aumentare per anni e, in casi estremi, la miopia può arrivare anche a -12 o -13 diottrie. È evidente che questa forma di miopia oltre a causare problemi di salute (può portare infatti a complicanze come glaucoma, distacco della retina e maculopatie), ha un impatto negativo sulla qualità della vita quotidiana del bambino, che ha crescenti difficoltà a vedere bene da lontano e deve cambiare frequentemente le lenti da vista.

ZEISS, azienda da sempre impegnata in attività di sensibilizzazione e prevenzione del benessere visivo, ha stilato con i propri esperti un elenco di segnali utili ad identificare precocemente eventuali criticità visive nei più piccoli, in particolare la miopia. Senza il supporto di uno specialista, infatti, per i genitori è difficile rendersi conto se il proprio figlio soffre di miopia: spesso i bambini non si rendono conto di avere una visione limitata perché non conoscono un modo diverso di vedere.

Ecco, quindi, alcuni segnali da non sottovalutare.

«I bambini miopi riescono a vedere chiaramente gli oggetti posti in primo piano, ma incontrano difficoltà nella visione a distanza. Alcuni loro atteggiamenti possono rappresentare dei veri e propri campanelli d’allarme. Tra i più comuni ci sono: sbattere frequentemente le palpebre, strizzare gli occhi nel tentativo di mettere a fuoco gli oggetti lontani, avere difficoltà a leggere ciò che l’insegnante scrive alla lavagna, oppure tenere il libro o lo smartphone molto vicino al viso durante la lettura» spiega il dottor Marco Mazza, Direttore della Struttura Complessa di Oculistica Pediatrica del Grande Ospedale Metropolitano Niguarda di Milano.


 «E’ quindi cruciale la prevenzione: in generale, i bambini dovrebbero sottoporsi alla prima visita oculistica e ortottica completa entro i primi due anni di vita, in modo tale da identificare quanto prima eventuali problematiche visive, come l’ambliopia o occhio pigro, per poterle correggere o minimizzare, perché è durante quest'arco di tempo che la visione si sviluppa con particolare rapidità» sottolinea il dottor Mazza. «Per quanto riguarda la miopia, prima di iniziare la scuola, quindi tra i cinque e sei anni di età, ci si dovrebbe sottoporre a un esame della vista completo per individuare, nel caso in cui fosse presente, la miopia progressiva in fase iniziale».

Quando si può parlare di progressione miopica?

I problemi legati alla vista possono variare con il tempo, soprattutto in fase di crescita. Tuttavia, un peggioramento della miopia superiore a 0,5 diottrie nell'arco di sei-dodici mesi potrebbe essere dovuto a una miopia progressiva. L'esame può essere effettuato da un oculista (o medico oftalmologo), che in pochi minuti può vedere lo stato di salute dei nostri occhi. I professionisti della visione utilizzano inoltre sofisticati strumenti, per misurare la lunghezza del bulbo oculare nel bambino o nell'adolescente, ed effettuare una misurazione della refrazione oggettiva.

La diagnosi e il trattamento della miopia progressiva vanno affrontate con un approccio specifico: la collaborazione tra tutte le parti coinvolte è essenziale per definire il trattamento più adatto, che può prevedere l'uso di colliri, lenti per occhiali dal design specifico o lenti a contatto speciali diurne o notturne, accorgimenti che rientrano tra le opzioni per rallentare la progressione della miopia infantile e adolescenziale.

L'obiettivo principale è il medesimo: ridurre la crescita della lunghezza del bulbo oculare il più possibile. È dunque fondamentale che i controlli periodici siano adeguati alla specifica situazione visiva di ogni bambino e alla tipologia di trattamento concordata. È importante, inoltre, che tutti siano informati correttamente su questo e altri disturbi della visione: dall’insegnante che può accorgersi di qualche strano atteggiamento in classe, al pediatra che effettua i controlli periodici durante la crescita, fino ad arrivare agli specialisti, ovvero oculista, ortottista e ottico optometrista.

Cosa possono fare in generale genitori e bambini?

Trascorre almeno due ore al giorno all’aria aperta, è stato dimostrato, riduce il rischio di sviluppare la miopia nei bambini o ne rallenta la progressione in coloro che ne sono già affetti, motivo per cui è fondamentale incoraggiarli a fare regolari pause dopo l'uso prolungato di schermi, dedicandosi ad attività fisiche o ricreative all’aria aperta. Questa semplice abitudine, unita a controlli regolari, può davvero fare la differenza nella vita dei nostri figli.

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FonteZeiss

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