Sanihelp.it – Il sesso al primo appuntamento è una questione di età, abitudini o semplicemente di prospettiva? Con l’arrivo della primavera, stagione di nuovi inizi e connessioni, cresce anche il desiderio di leggerezza e avventura. Ma quando si parla di intimità al primo incontro, le opinioni restano divise. Gleeden, piattaforma per incontri extraconiugali, ha deciso di indagare su questo tema con un sondaggio condotto online sulla piattaforma, tra il 3 e il 10 gennaio, coinvolgendo 1.534 donne e 1.787 uomini italiani tra i 18 e i 60 anni, per capire come siano cambiate le percezioni e le aspettative su questo aspetto della vita sentimentale.
I risultati del sondaggio hanno rivelato una sorprendente inversione di tendenza rispetto agli stereotipi generazionali: il 65% della Gen Z (18-27 anni) ha dichiarato di non essere favorevole al sesso al primo appuntamento, preferendo costruire prima un legame più solido. Il 25% dei Millennials e della Gen X (28-50 anni) non ci vede nulla di male, ritenendo che tutto dipenda dall’intesa e dalla situazione. Il 30% dei Boomer (51-60 anni) si dichiara più aperto, vivendo il momento senza particolari condizionamenti. Il restante 10%, trasversale tra Millennials e Gen X (30-45 anni), si dichiara indifferente o disposto a lasciarsi andare, ma solo in presenza di una connessione particolarmente forte.
Dai dati emerge un quadro inaspettato: le nuove generazioni adottano un approccio più selettivo e riflessivo, attribuendo alla sfera sessuale un valore più intimo e consapevole, mentre le generazioni precedenti sembrano vivere il momento con maggiore leggerezza, senza i condizionamenti di un tempo. Questa evoluzione nei comportamenti suggerisce che la libertà nelle relazioni non si misura più in base all’età, ma alla consapevolezza e alle esperienze personali.
«Il nostro sondaggio dimostra che il concetto di libertà sessuale sta cambiando radicalmente: le nuove generazioni non la associano più alla trasgressione, ma a una scelta consapevole e personale», commenta Sybil Shiddell, Country Manager di Gleeden Italia. «D’altro canto, le generazioni più adulte sembrano aver superato molti tabù, vivendo questa dimensione con maggiore serenità».
«La nuova generazione ha subito maggiormente gli effetti del lockdown dichiarando una maggior presenza di stati di ansia e depressione e ha cercato rifugio in un isolamento social. Questo ha determinato un ridotto interesse verso il sesso, poiché richiede impegno e interazione con l’altro, mentre lo scrolling individuale avviene facilmente e senza coinvolgere il sistema nervoso centrale. Si può parlare di un fenomeno chiamato associazione bidirezionale, poiché se è vero che il malessere emotivo incide negativamente sulla dimensione della sessualità, è altrettanto vero che praticare meno sesso può aumentare i livelli di malessere psicologico nelle persone», spiega Eleonora Sellitto, sessuologa.«La sessualità è una dimensione fondamentale nella vita di un essere umano poiché consente non solo di migliorare il tono dell’umore ma anche di sentirsi profondamente connessi all’altro, per questo motivo nei casi in cui non sia possibile praticare attività sessuale, è importante trovare altri modi per appagare il naturale bisogno di sentirsi profondamente in contatto con gli altri».