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Il sesso dei Millennial

Sondaggi

Sanihelp.it – Lelo, brand di sex toys, ha condotto un sondaggio che ha coinvolto circa 8000 Millennial (nati tra il 1980 e il 1995) in 7 paesi tra cui l’Italia, per comprendere meglio una generazione che per prima, almeno sulla carta, sembra aver superato lo stigma del sesso, vivendolo in modo più libero.


Emerge così che i Millennial italiani sono in gran parte soddisfatti e a proprio agio con la loro sessualità (59%). Ma non solo: il 13% ritiene di dover esplorare di più le proprie preferenze sessuali per comprendersi meglio. «Il dato sembra essere in linea con una visione della vita sessuo-affettiva in grado di emanciparsi da vecchi modelli, stereotipi e tabù. In linea con quanto rappresentato dalle ricerche internazionali, sempre di più la popolazione di giovani adulti sembra interessata ad un aspetto qualitativo anziché performativo della vita intima e, di conseguenza, ad avere un’attenzione alla soddisfazione sessuale e affettiva» commenta Valentina Cosmi, psicoterapeuta e sessuologa SISP e consulente LELO.

I Millennial sono la prima generazione che ha veramente abbracciato una cultura libera dallo stigma e positiva nei confronti del sesso, ma pur sempre nell’ambito di una relazione monogama: il 57% degli intervistati opterebbe per una relazione tradizionale con un singolo partner tra tutte le possibilità. «La possibilità di avere una relazione monogama rappresenta ancora oggi, per molti, il modello ideale a cui far riferimento; la possibilità di sperimentare in sicurezza è di certo un aspetto importante che può riflettere anche una certa cultura dell’educazione sessuale, orientata alla cura e alla tutela di sé. È anche verosimile pensare però che per le nuovissime generazioni questo dato cambierà ulteriormente e assisteremo sempre di più a ulteriori variazioni nei modelli di vita relazionale» continua l’esperta.

Passando a dati più quantitativi, il 60% dei Millennial dichiara di voler fare più sesso. Quasi un quinto delle persone intervistate (19,25%) rivela di avere rapporti sessuali almeno dieci volte al mese, mentre per il 12% la frequenza sale a una volta ogni due giorni. I fattori che impediscono a questa generazione – e forse anche alle altre – di avere rapporti più frequenti sembrano essere lo stress e l’ansia derivanti dalla vita quotidiana: è così per il 30% degli intervistati. La dottoressa Cosmi a questo proposito afferma che «stress e ansia rappresentano due aspetti che si pongono, quando raggiungono livelli alti, come fattori ostacolanti una buona vita sessuo-affettiva; in questo senso, è importante che venga promossa non soltanto un’educazione sessuale che permetta di affrontare e gestire eventuali sentimenti di disagio, ma anche che possa sostenere le persone nella comprensione delle proprie modalità di vivere la vita sessuale, in un’ottica meno performante e maggiormente qualitativa».

Stress a parte, una persona su quattro (27%) considera i sex toys e la masturbazione una parte normale della propria vita quotidiana, in coppia o meno. «In effetti, la possibilità di utilizzare un sex toy per il proprio piacere, con l’autoerotismo o in coppia, rappresenta una bella conquista culturale; del resto, la masturbazione, per quando possa essere stata (e in parte lo è ancora oggi) un comportamento demonizzato, riveste una funzione importantissima nello sviluppo psicologico e sessuale di una persona: consente infatti di conoscere se stessi e il proprio corpo, di esplorare modalità di funzionamento della propria risposta sessuale ed è, di conseguenza, un valido alleato del benessere di coppia, dal momento che aumenta la consapevolezza di sé! Se poi avviene attraverso l’utilizzo di un sex toy, può offrire nuovi spunti di conoscenza e approfondimento» conclude Cosmi.


Dal sondaggio, infine, sono emerse delle tipicità regionali piuttosto interessanti.Tra le grandi città, Bologna si è rivelata quella in cui la frequenza dei rapporti è sopra la media nazionale, con il 17,46% di persone che fa sesso circa una volta ogni due giorni, mentre allargando lo sguardo alla regione, l’Emilia-Romagna conta un numero superiore alla media di Millennial per i quali i sex toys fanno parte del loro quotidiano (35%). Tra le grandi città,Roma eguaglia la medesima percentuale, mentre Genova arriva al 38%. A Napoli invece si conta la percentuale più alta di stress tra le cause di calo del desiderio, per il 35% degli intervistati. Il Piemonte è il regno di Kink e BDSM, praticati dal 18,57% della sua popolazione, rispetto a una media nazionale che si ferma al 9,17%, mentre la Puglia vanta il primato della monogamia, con il 64% dei Millennial che dichiara che la loro relazione ideale è con un solo partner.

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FonteLELO

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