Sanihelp.it – Raddoppiano le vittime minorenni colpite dal reato di sextortion, il ricatto a sfondo sessuale per estorcere denaro in cui le vittime vengono minacciate di pubblicare foto o video compromettenti se non rispondono alla richiesta: nel 2021, secondo quanto emerge da un report della Direzione centrale della polizia criminale, sono stati affrontati 101 casi tra i giovanissimi, ben il 94% in più dell’anno precedente, e di questi 77 hanno riguardato ragazzi tra i 14 e i 17 anni, 23 quella tra i 10 e i 13. Tali numeri possono sembrare limitati, ma non bisogna farsi trarre in inganno, come spiega la Polizia Postale: «Il fenomeno è sottostimato, perché la denuncia impone ai ragazzi un disvelamento ai genitori, che a volte appare più doloroso delle minacce dell’estorsione».
In genere tutto inizia chattando con profili social di ragazze e ragazzi gentili e avvenenti (dietro cui spesso si nascondono adulti e/o organizzazioni criminali) o con scambi di apprezzamenti e like sulle foto pubblicate. I giovani vengono poi coinvolti gradualmente in conversazioni virtuali di tipo sessuale, si passa alle video chat con richieste sempre più spinte, compresi immagini e video intimi. Quando questi vengono acquisiti ecco che scatta la trappola: vengono richieste ai malcapitati somme di denaro per evitare che il materiale privato compromettente venga diffuso online, tra i loro parenti e amici. I ragazzi, attratti anche dalla normale curiosità sessuale dell’età, finiscono così in un incubo fatto di ricatti insistenti e minacce, vergogna e paura. Un fenomeno non nuovo ma solitamente confinato al mondo degli adulti che colpendo i minori, fragili e inesperti, diventa potenzialmente più pericoloso e lesivo.
La Polizia Postale ha quindi stilato una serie di consigli per tutelarsi, rivolti innanzitutto ai ragazzi e alle ragazze:
–Non cedere mai al ricatto pagando le somme richieste: le richieste di denaro, infatti, non cesseranno ma anzi, si faranno più insistenti perché capiranno che hai disponibilità economica;
-Non vergognarti per aver condiviso immagini intime con sconosciuti. Alla tua età si è curiosi e inesperti e spesso le persone che fanno queste cose sono criminali organizzati che conoscono le fragilità dei ragazzi;
-Non cancellare i messaggi scambiati con gli estorsori, non chiudere i profili social su cui sei stato contatto, ma fai screenshot delle conversazioni e delle minacce e del profilo dell’estorsore;
–Fai una segnalazione sul portale www.commissariatodips.it per chiedere aiuto, da soli è più difficile risolvere questo tipo di problemi;
–Parlane con i genitori o con un adulto di fiducia, che sapranno come essere di aiuto per gestire la situazione;
–Se hai più di 14 anni può sporgere una denuncia, anche in modo autonomo, in qualsiasi ufficio di Polizia.
Non mancano consigli ovviamente anche per i genitori che scoprono che il figlio o la figlia sono sotto ricatto:
–non giudicare irresponsabile il suo comportamento, ma valuta che la vergogna e il senso di panico che può provare lo/la mette a rischio di compiere atti impulsivi;
–Ascolta quanto racconta, acquisisci con calma tutte le informazioni e rassicuralo/la che non è il solo/la sola ad essere incappato/a in questo tipo di situazione.
-Procurati gli screenshot delle conversazioni con gli estorsori e recati quanto prima in un ufficio di Polizia per sporgere una denuncia: la tempestività in questi casi è fondamentale per risolvere al meglio le indagini;
-Non cancellare immagini, video e non chiudere i profili social prima di aver fornito queste informazioni alla Polizia;
-Fai una segnalazione su www.commissariatodips.it e chiedi informazioni e supporto, se occorre.