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Orgasmo: basterà un chip?

Piacere

Sanihelp.it – Nuove speranze per chi non sa cosa sia un orgasmo: gli psichiatri dell’Università inglese di Oxford stanno lavorando da ormai dieci anni a una soluzione contro l’anorgasmia in particolare e l’anedonia, cioè l’incapacità di provare piacere, in generale.


L’idea, non nuova, è quella della stimolazione cerebrale profonda, già usata per trattare patologie neurologiche, come la distonia o il morbo di Parkinson: un microchip impiantato nel cervello invia degli impulsi, attraverso elettrodi, a una parte specifica della corteccia cerebrale, stimolandola.

In questo specifico caso, gli scienziati, guidati dallo psichiatra Morten Kringelbach, hanno puntato l’attenzione sull’area del cervello posta dietro gli occhi, la corteccia orbifrontale, che sarebbe legata alle sensazioni di benessere provocate dal sesso e dal cibo. Perché anche il piacere più fisico passa per le vie cerebrali.

La ricerca è già approdata sulle pagine di una prestigiosa rivista scientifica, Nature Rewiews Neuroscience, ma probabilmente bisognerà aspettare almeno dieci anni perché il chip divenga realtà. Si vocifera già sul costo, che dovrebbe aggirarsi sui 3000 dollari: neppure troppo come prezzo del piacere.

Una soluzione pensata per chi ha specifici problemi di incapacità a raggiungere l’apice del piacere: non certo mosche bianche se pensiamo che solo in Italia il 30% delle donne soffre di anorgasmia.
Ma viene da chiedersi se non sussista il rischio che finiscano per farne uso anche coppie o addirittura singoli fanatici del godimento facile: la fine della vita di coppia e l’orgasmo come momento unico d’appagamento, ma in solitario e a comando, potrebbero essere dietro l’angolo.

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