Sanihelp.it – L’attrazione fisica non è solo questione di estetica. Casanova poteva essere anche un adone, ma probabilmente doveva le sue conquiste a un corredo genetico di tutto rispetto. Gli studiosi della University of Western Australia di Crawley, infatti, hanno scoperto il gene della seduzione.
La ricerca ha coinvolto 150 studenti universitari, che hanno dovuto compilare un questionario dettagliato riguardante la loro vita sentimentale, cioè conquiste e due di picche, e ai quali è stato analizzato il corredo genetico.
I risultati, pubblicati sulla rivista scientifica Animal Behavior, rivelano che gli studenti che riscuotevano più successo con le donne, erano quelli dotati di un alto livello dell’MHC, cioè Complesso Maggiore di Istocompatibilità, un gruppo di geni legato al funzionamento del sistema immunitario.
Più che una scoperta effettiva, si tratta di una conferma, perché già da precedenti studi, svolti negli anni passati, era emerso il legame tra MHC e potere seduttivo. Ma la domanda sorge spontanea: perché i geni legati al sistema immunitario di una persona influenzano il successo con l’altro sesso?
Gli studiosi australiani ipotizzano che forse chi è dotato di un livello maggiore di MHC è per natura più socievole e quindi più propenso a intessere relazioni o, ancora, che questo particolare corredo genetico si esprima, all’esterno, in modo tale da lanciare indizi che, inconsciamente, vengono apprezzati dalla donna.
Del resto, alcuni studiosi brasiliani avrebbero rivelato, già lo scorso anno, che, in fase di seduzione, il nostro complesso MHC annuserebbe quello delle persone che abbiamo di fronte(perché l’azione di questo complesso genetico sfrutta proprio il naso) e scarterebbe a priori coloro che hanno questo valore compatibile con il nostro. Perché? È presto detto: se due corredi genetici sono diversi, migliori saranno le caratteristiche della prole. Come dire: gli opposti si attraggono, anche per la genetica.
