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Antiossidanti per salvare la fertilità

Uomini

Sanihelp.itItalia all’ultimo posto insieme a Turchia e Svezia, tra i Paesi europei, per qualità del liquido seminale, almeno secondo una recente indagine dell’Instituto Valenciano de Infertilidad di Alicante (in Spagna). Altri dati parlano, inoltre, di un trend negativo per la quantità di spermatozoi, in calo del 5% ogni decennio. Tutto ciò si traduce in un maggiore rischio di infertilità maschile.


Tra i fattori che influenzano la fertilità maschile, giocano un ruolo importante anche le abitudini e lo stile di vita, come stress psico-fisici, inquinamento ambientale, fumo, abuso di alcol e droghe e una dieta squilibrata, povera dei nutrienti fondamentali. L’alimentazione in particolare è certo un fattore di rischio che si può correggere, innanzitutto con una dieta varia ed equilibrata, prima regola generale di buona salute.

La ricerca scientifica, però, si sta particolarmente interessando all’utilità, nel trattamento dell’infertilità maschile, del ricorso all’integrazione con antiossidanti, sostanze che contrastano un eccesso di radicali liberi nell’organismo.
 Un recentissimo studio Cochrane, diffuso lo scorso gennaio e condotto da un gruppo di ricercatori neozelandesi, ha analizzato 34 studi clinici su oltre 2500 coppie sottoposte a trattamenti per la sterilità, giungendo alla conclusione che l’assunzione orale, da parte degli uomini, di integratori di antiossidanti (vitamine e minerali) è associata a una maggior probabilità di concepimento.

Gli antiossidanti, infatti, agirebbero riducendo i danni al DNA dello sperma, tanto che gli studiosi neozelandesi ritengono si possa consigliare agli uomini all’integrazione con antiossidanti come supporto nei programmi di fecondazione assistita.

Anche un recente studio pilota condotto dalla Clinica della Fertilità dell’Università di Vienna, si è concentrato sugli effetti degli antiossidanti. Gli studiosi hanno coinvolto 132 uomini con almeno un anno di infertilità e almeno due spermiogrammi con anomalie e altri 73, con le stesse caratteristiche. Al primo gruppo è stato fatto assumere, per tre mesi un nutraceutico composto da un mix di antiossidanti (L-carnitina, L-arginina, coenzima Q10, Vitamina E, Zinco, Folato, Glutatione e Selenio).
 Al termine dei tre mesi, i volontari sono stati sottoposti a un nuovo spermiogramma, che ha evidenziato, rispetto al gruppo di controllo, un aumento dei parametri di qualità del liquido seminale (+33,3% di volume dell’eiaculato, + 215,5% di concentrazione di cellule nello sperma, +83,1% di motilità degli spermatozoi e +23% di cellule con forma normale).

Se l’integrazione con antiossidanti pare promossa, non dimentichiamo, comunque, che oltre a una sana alimentazione e a uno stile di vita appropriato, anche periodiche visite di controllo dall’andrologo sono un efficace strumento di prevenzione: molti casi d’infertilità maschile hanno origine da patologie uro-genitali che sarebbero facilmente risolte con una visita medica e la relativa cura.

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