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Ansia e stress? Occhio alla pillola

Contraccezione

Sanihelp.itAnsia e pillola anticoncezionale: può la prima inficiare gli effetti della seconda? Ebbene sì. Innanzitutto le donne ansiose hanno una probabilità superiore di dimenticare ripetutamente l’assunzione del contraccettivo orale: secondo i dati su un campione di oltre 1400 donne, un singolo episodio di ansia aumenterebbe la probabilità di dimenticanza del 24%, e il rischio è raddoppiato in caso di episodi multipli di ansia. E la dimenticanza non garantisce una copertura ottimale, aprendo la strada alla possibilità di gravidanze indesiderate.


Ma, come dimostra una intervista doppia a esperti e al grande pubblico femminile, molte donne ignorano che l’ansia abbia anche effetti concreti sull’organismo. Elevati livelli di ansia e stress, infatti, aumentano il rischio di malattie gastrointestinali, come la sindrome dell’intestino irritabile e la dispepsia funzionale. Questo determina un’alterazione della motilità intestinale, dell’evacuazione e della consistenza fecale sia dolore addominale.

E queste situazioni come influiscono sull’efficacia della pillola? «Tali conseguenze possono determinare una notevole variabilità del tempo di transito intestinale e dell’assorbimento di cibo e farmaci» spiega la professoressa Alessandra Graziottin, direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica dell'Ospedale San Raffaele Resnati di Milano. «Questa variabilità è un problema in caso di assunzione di farmaci, tra cui anche i contraccettivi orali, che necessitano di continuità e costanza nell’assorbimento del principio attivo per poterne garantire l’efficacia. Infatti, una significativa variazione dei livelli plasmatici ormonali può tradursi nello spotting (piccole perdite di sangue) fra una mestruazione e l’altra e, nel caso in cui la variabilità sia cronica, in una potenziale riduzione della protezione contraccettiva soprattutto in quelle donne che, essendo ansiose, tendono anche a dimenticare più spesso l’assunzione quotidiana del farmaco».

Ansia e stress sono problematiche cui le donne sono particolarmente esposte (una recente indagine GFK Eurisko rivela che il 29,5% delle donne tra i 18 i 54 anni dichiara di essere sempre in ansia), ma ciò nonostante, difficilmente vengono presi in considerazione al momento della scelta del contraccettivo. Eppure sono elementi importanti per orientare la scelta: «Infatti, le diverse conseguenze psicofisiche generate da queste condizioni, quali le alterazioni a livello intestinale e ginecologico e la maggior frequenza di episodi di dimenticanza e distrazione, rendono preferibile orientare la scelta contraccettiva verso il cerotto» suggerisce la professoressa Graziottin.

Il cerotto transdermico, infatti, va applicato una volta a settimana (riducendo quindi il rischio di dimenticanze), e inoltre salta il passaggio gastrointestinale perché gli ormoni rilasciati gradualmente raggiungono il sangue attraverso la pelle. Proprio il rilascio ormonale costante e prolungato tipico della via transdermica, consente anche di risolvere il problema dell’oligomenorrea e dell’amenorrea (irregolarità del ciclo mestruale), frequenti nelle donne molto ansiose e stressate.

Perché allora non l’anello vaginale? Perché ansia e stress aumentano il rischio di vulvovaginiti da candida e di dolore alla vulva, condizioni che aumentano anche lo stress della vita sessuale, in un circolo vizioso: «Queste conseguenze ginecologiche e sessuali rendono inadatta la via vaginale, in quanto può predisporre allo sviluppo di vulvovaginiti anche ricorrenti vista la tendenza della Candida ad aderire all’anello come dimostrano dati recenti» conclude la professoressa.
Ricordiamo, comunque, che per la scelta del contraccettivo è sempre importante consultare il proprio ginecologo.

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