Sanihelp.it – Ancora una volta si torna a parlare di lubrificanti intimi, segno che probabilmente questi prodotti stanno conoscendo un sempre maggior impiego. Questa volta se ne parla per via di uno studio condotto dalla Scuola di Medicina dell’Università di Pittsburgh finalizzato a verificare se il ricorso alla lubrificazione artificiale possa in qualche modo danneggiare le mucose genitali, rendendole più esposte alla penetrazione di agenti infettivi e in particolare al virus dell’HIV.
Gli scienziati hanno analizzato 14 lubrificanti di marca da banco e acquistabili via Internet, a base d'acqua, lipidi e silicone (ricordiamo, infatti, che di lubrificanti esiste una vasta scelta con differenti ingredienti: rimandiamo al nostro precedente post sul tema). «Abbiamo testato molti tipi di lubrificanti personali e non sembra esserci nessun danno alle cellule che le renda più vulnerabili all'azione dell'Hiv» ha spiegato la ricercatrice Charlene Dezzutti, fra gli autori dello studio, pubblicato sulla rivista scientifica PLoS ONE.
Non si tratta però di un’assoluzione totale e definitiva: gli studiosi precisano, infatti, che serviranno ulteriori ricerche per comprendere meglio gli effetti dei prodotti lubrificanti sulle cellule epiteliali, la prima linea di difesa delle mucose.
Va comunque ricordato che, in generale, i gel intimi non hanno alcun potere di prevenzione contro le malattie sessualmente trasmissibili, per cui il loro utilizzo durante rapporti a rischio non deve prescindere dall’uso del profilattico, perfettamente compatibile con questi prodotti. Attenzione solo a quelli a base di oli, e in particolare i derivati del petrolio, come la vaselina, che danneggiano il lattice e il preservativo, vanificando la protezione.