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Italiani a letto: quantità ma non qualità

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Sanihelp.itItalians do it better? Meglio dire Italians do it more. Stando, infatti, alla ricerca Doxa Pharma, promossa dalla Società italiana di urologia (Siu) e dell'Associazione ginecologi ospedalieri italiani (Aogoi), il Belpaese mantiene sì un primato in fatto di sesso, ma riguarda più la quantità degli amplessi che la qualità.
 
L'indagine, che ha coinvolto un campione di tremila uomini e donne, fra i 18 e i 55 anni, avrebbe rivelato, infatti, che gli Italiani lo fanno 108 volte all’anno, vale a dire 9 volte al mese, quindi, circa un rapporto ogni tre giorni. Se sembra poco, sappiate se si tratta di un dato leggermente superiore alla media mondiale, che è 103. Ma forse tutta questa frequenza serve per sopperire alla scarsa durata.Ebbene sì: la stessa indagine mette il cronometro in camera da letto e svela che per 4 milioni di coppie l’amplesso non va oltre i due minuti. Facile comprendere, quindi, perché ben sette connazionali su dieci si sentano insoddisfatti della propria vita intima. Imputata principale l’eiaculazione precoce: «È il disturbo sessuale maschile più comune e comporta molta frustrazione in entrambi i partner» spiega Vincenzo Mirone, Segretario Generale Siu. Lui diventa insicuro e perde l'autostima, lei reagisce con rabbia e aggressività. Tutto ciò crea tensioni che possono portare alla crisi della coppia»
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Anche in questo caso i numeri non lascerebbero dubbi: 800 mila le coppie a rischio rottura o infedeltà proprio per via delle problematiche nel talamo. Durante l’amplesso la metà delle donne pensa a un altro e una su 5 arriva a realizzare le proprie fantasie dopo un anno, dicendo addio al partner o comunque tradendolo.


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