Sanihelp.it – Non solo Klimt e la Principessa Sissi. Nell’offerta museale e culturale della capitale austriaca trova spazio anche un piccolo museo, fondato dal ginecologo Christian Fiala nel 2003, dedicato alla contraccezione e all’aborto. Se avete in programma una visita a Vienna, vale la pena includere nel tour una puntatina a questa singolare esposizione: potreste sorprendervi per quanto potrete imparare.
Il museo è diviso in due stanze, la prima delle quali dedicata al controllo delle nascite. A fianco dei primi preservativi (alcuni di seta, altri ricavati dalla vescica del pesce) o delle spugne usate come rudimentali contraccettivi di barriera, vi troverete a osservare una serie di irrigatori vaginali e anche un bidet vero e proprio: a lungo in passato si riteneva sufficiente un lavaggio genitale subito dopo il rapporto per escludere il rischio di una gravidanza indesiderata. Nell’angolo delle soluzioni inutili troneggia anche un pannello pubblicitario della Coca Cola, a conferma del mito delle lavande con la famosa bevanda come tecnica anticoncezionale, mito che resista tutt’oggi, come abbiamo avuto modo di scoprire recentemente.
Da non perdere anche la parte dedicata ai test di gravidanza. Come facevano in passato le donne a sapere di essere incinte? In alcuni casi lo chiedevano alle rane: si iniettava l'urina della donna in una rana femmina, se quest’ultima ovulava e deponeva le uova, la donna era incinta.
Si passa poi alla sala dedicata all’interruzione di gravidanza, quella legale odierna, ma soprattutto le pratiche illegali di infanticidio che in passato hanno ucciso anche molte donne, quando per abortire si ricorreva praticamente a qualsiasi espediente, dai saponi introdotti nella cervice uterina, alle lavatrici a vibrazione posizionate nella vasca da bagno, sul ventre della gestante, vibrando fortemente inducevano spontaneamente l’aborto.
Il museo si trova al primo piano di un palazzo in via Mariahilfer Guertel al civico 37, è aperto dalle 14 alle 18 da mercoledì a domenica e l’ingresso è di 8 euro (4 euro per i giovani fino a 22 anni). Per info: www.muvs.org