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I vaccini contro covid-19 danneggiano la salute sessuale?

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Sanihelp.it I vaccini contro Covid-19 causano disfunzione erettile o infertilità? È a questa domanda che il team  di Dottore ma è vero che?, il sito anti fake-news della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici (Fnomceo) ha recentemente provato a rispondere. Risulta infatti che, uno dei fattori che sembra aver maggiormente indisposto verso la vaccinazione contro COVID-19, soprattutto i giovani adulti, sia la convinzione che il vaccino possa compromettere la fertilità maschile e l’erezione.


«Non ci sono evidenze che la fertilità possa essere compromessa dal vaccino» si legge nella scheda dedicata a questa tematica. «Uno studio su una piccola coorte di 45 uomini volontari ha mostrato che i vaccini a mRNA di Pfizer e Moderna sembrano sicuri per il sistema riproduttivo maschile. Le analisi del liquido seminale sono state eseguite da andrologi formati secondo le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e includevano il volume, la concentrazione dello sperma, la motilità degli spermatozoi e il conteggio totale degli spermatozoi mobili. Del resto, osservano gli autori, poiché i vaccini contengono mRNA e non il virus vivo, è improbabile che il vaccino influisca sui parametri dello sperma».

Dottore ma è vero che? spiega anche come sia «assolutamente improbabile che la vaccinazione possa interferire con la produzione di sperma o con la sua qualità anche perché la maturazione degli spermatozoi avviene con un processo che dura oltre 70 giorni: pertanto, anche una reazione sistemica al vaccino – febbre, malessere o dolori diffusi che quasi mai hanno una durata maggiore di un paio di giorni – è impossibile che possa nuocere alla spermatogenesi».

Non ci sono evidenze contro i vaccini, mentre ce ne sono invece contro SARS-CoV-2, il virus che causa Covid-19: esso sì rappresenta un fattore di rischio per la fertilità maschile e anche per la disfunzione erettile. Lo ha dichiarato Ranjith Ramasamy docente di Urologia riproduttiva dell’università di Miami, autore di uno studio uscito sul World Journal of Men’s Health a inizio 2021, citato sempre nella scheda del team anti fake-news. Nello studio, il ricercatore ha analizzato i testicoli di sei uomini deceduti per COVID-19, individuando il virus nei tessuti di uno degli uomini e un ridotto numero di spermatozoi in altri tre. Anche la biopsia testicolare di un sopravvissuto al coronavirus ha mostrato la presenza del virus persino a distanza di tre mesi dall’infezione.

Il team del ricercatore ha individuato conseguenze anche per il pene, come gravi disfunzioni erettili pure in seguito una forma relativamente lieve di COVID-19: sono stati analizzati i tessuti del pene di due uomini sopravvissuti a COVID-19 che hanno dovuto ricorrere a protesi peniene e ciò ha permesso di rilevare la presenza del virus anche 7-9 mesi dopo la diagnosi. «Entrambi gli uomini avevano sviluppato una grave disfunzione erettile, probabilmente perché l’infezione aveva causato una riduzione dell’afflusso di sangue al pene. In particolare, uno degli uomini aveva provato solo lievi sintomi di Covid-19 mentre l’altro era stato ricoverato » si legge nella scheda.

Dunque, se la vaccinazione è sicura mentre l’ infezione, anche leggera, può essere pericolosa per la salute sessuale, perché rischiare?


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