Sanihelp.it – Bravi e diligenti. Così appaiono gli Italiani che hanno partecipato all’indagine condotta dalla Federazione Italiana di Sessuologia Scientifica (FISS) in occasione della V edizione della Settimana del Benessere Sessuale, in programma in tutte le regioni italiane dal 1° al 6 ottobre 2018. Uno dei due temi scelto quest’anno per il questionario on line è stato l’uso e la conoscenza dei contraccettivi e a rispondere sono state oltre 500 persone, per lo più donne (80%), eterosessuali (82%), lavoratori (oltre il 60%).
La maggior parte di chi ha partecipato all’indagine dice si usare abitualmente metodi contraccettivi (56,61%), al contrario di un 20% che risponde con un secco mai. Il resto sono quelli che preferiscono tentare la sorte. Tra questi, il 9,29% se ne ricorda «talvolta, a seconda delle situazioni». L’astinenza programmata e condivisa con il partner non fa parte dell’orizzonte sessuale degli intervistati: solo lo 0,69% la rispetta sempre, mentre il 93,14% non la usa mai.
Il re dei dispositivi anticoncezionali si conferma il preservativo maschile. È il più conosciuto: il 97,68% degli intervistati lo mette nell’elenco degli strumenti noti, seguito dalla pillola (96,61%) e dalla spirale (88,93%). Il condom maschile vince anche sotto le lenzuola, usato dal 76,66% degli intervistati. Solo l’1,14% preferisce quello femminile al pari della temperatura basale. Fanalino di coda è il diaframma con lo 0,46%. Anche se tecnicamente non è un metodo anticoncezionale, il coito interrotto ancora riceve consensi da chi afferma di farne uso qualche volta (29,29%), chi sempre (7,09%), chi spesso (11,90%) e chi almeno una volta (6,41%).
L’educazione alla affettività segna un goal a favore visto che la netta maggioranza (63,84%) afferma di scegliere insieme al partner il metodo contraccettivo, il 32,04% l’ha scelto e solo il 4,12% ha subito la scelta dell’altro. I contraccettivi sono soprattutto usati per il timore di andare incontro a una gravidanza indesiderata (56,25%), meno di contrarre malattie (35,94%).
I soddisfatti del metodo contraccettivo usato sono la maggioranza, a fronte del 2,12% dei delusi. Non solo: il 64,86% degli intervistati si dice per niente inibito dall’uso. Pochissimi confessano un senso di mancata progettualità e solidità del rapporto per colpa dei vari metodi (2,59%). Per tanti non cambia nulla (45,28%), anzi, per il 30,27% i contraccettivi significano maggiore libertà sessuale. È proprio in minoranza (6,54%) chi pensa che invece ci sia meno spontaneità. Sul piano della frequenza, l’uso dei dispositivi non cambia nulla (64,89%) così come su quello del piacere. Addirittura, c’è chi dice che ne provi di più se c’è la sicurezza di un condom o di una spirale (12,11%).
«Anche quest’anno l’indagine condotta sul web non vuole essere esaustiva della realtà italiana ma può indicare un trend: l’utilizzo del profilattico è abbastanza diffuso e sappiamo che ha la doppia funzione contraccettiva e di protezione dalle infezioni sessualmente trasmissibili (IST), quindi ben venga. Forse vuole dire che le persone si stanno iniziando a muovere per un concetto di salute sessuale a 360°» commenta la presidente della FISS, la dottoressa Roberta Rossi. «Colpisce, inoltre, la quasi sovrapposizione percentuale dei metodi pillola e profilattico. E anche in questo senso verrebbe da pensare che la voglia di avere una sessualità libera da pensieri e preoccupazioni si stia diffondendo anche magari con il doppio utilizzo degli strumenti a disposizione: pillola per evitare la gravidanza indesiderata e profilattico per le infezioni sessualmente trasmissibili. Rimane un 18% che non si protegge mai nei rapporti, dato comunque inquietante se consideriamo che il gruppo che risponde è adulto e dovrebbe quindi essere quello maggiormente responsabile. Continua ad essere importante una diffusione del concetto di salute sessuale della quale prendersi cura ancor prima di dover ricorre ai ripari».