Sanihelp.it – C’è un legame tra la mancanza o la riduzione del senso dell'olfatto e la diminuzione del desiderio sessuale. A rivelarlo un recente studio pubblicato sul Journal of Sexual Medicine, condotto dagli esperti del Brigham and Women's Hospital di Boston e dell'Università di Chicago. Le premesse sono note: «La percezione degli odori gioca un ruolo primario nella motivazione sessuale, per cui è plausibile che questo sintomo possa essere correlato alla diminuzione dell'appetito sessuale» come ha spiegato Jesse K. Siegel dell'Università di Chicago, autore dello studio. «Con l'avanzare degli anni le funzioni sensoriali diminuiscono costantemente. Diversi studi precedenti hanno suggerito che i pazienti con disturbo dell'olfatto potrebbero sperimentare un peggioramento nella vita sessuale».
Il team ha quindi esaminato 2.084 adulti statunitensi di età pari o superiore a 65 anni (reclutati dal National Social Life, Health, and Aging Project, un progetto longitudinale volto a identificare legami tra fattori sociali e sanitari), misurando la loro sensibilità olfattiva attraverso bastoncini profumati, e, attraverso un questionario, valutando la frequenza di pensieri e attività sessuali il grado di la soddisfazione per la relazione sessuale più recente.
«La diminuzione della funzione olfattiva era associata a una diminuzione della motivazione sessuale e a una minore soddisfazione emotiva per le relazioni intime, anche se la frequenza dell'attività e il piacere fisico sembravano inalterati» sintetizza Siegel. «Non sappiamo, pertanto, se i due effetti siano conseguenti tra loro, cioè se l'anosmia possa determinare un calo nell'appetito sessuale o viceversa, ma il nostro lavoro mostra che un declino della funzione olfattiva potrebbe essere legato alla soddisfazione sessuale nella sfera emotiva degli anziani, per cui le cause curabili legate alla perdita dell'olfatto dovrebbero essere affrontate per migliorare la salute sessuale dei pazienti in età avanzata».
Parlando di deficit olfattivo, di questi tempi il pensiero corre subito alla Covid-19 di cui l’anosmia, la perdita dell’olfatto, è uno dei sintomi tipici. Potrebbe quindi sussistere la stessa relazione tra anosmia e calo della libido nei soggetti positivi al virus? Lo studio, in realtà, è stato realizzato prima della pandemia, però, come ha dichiarato uno dei coautori dello studio, Jayant Pinto, sempre dell’Università di Chicago: «La percezione degli odori ha una forte connessione evolutiva con il sistema limbico per cui questa relazione è assolutamente plausibile, ma saranno necessari ulteriori indagini per rispondere a questi interrogativi con più accuratezza».