Sanihelp.it – Essere gentili va bene! Ma con moderazione…
Essere troppo modesti
Si rifiutano i complimenti, ci si svaluta in pubblico… È ovvio, si è (troppo) modesti! Questo tratto caratteriale spesso deriva dall'educazione, spiegano gli esperti, ci si trattiene per paura di cadere nel suo opposto, l'orgoglio. Ma il problema è che, con il tempo, gli altri rischiano di sminuirvi o di dimenticarsi di voi.
Il buon proposito: osservare le persone meno modeste e imparare da loro. Da bambini, impariamo spontaneamente per imitazione. In età adulta, è perfettamente possibile continuare. Come si comportano queste persone? Come si esprimono? Bisogna ispirarsi a loro! Allo stesso tempo, è bene ricordarsi di congratularsi regolarmente con se stessi per sviluppare la propria autostima: più è importante, più si diventa assertivi!
Essere troppo accomodante
Dire sì quando si pensa di no… Se vediamo il conflitto come un'emozione spiacevole, sceglieremo di evitarlo rimanendo amichevoli e concilianti. Soprattutto perché ovviamente non vuole ferire o deludere…
La soluzione giusta: individuare le proprie esigenze e fare spazio a queste. Ad esempio, se non si è disponibili a dare una mano per il trasloco, non bisogna esitare a rifiutare. La cosa ideale da fare prima è esercitarsi in situazioni in cui non c'è nulla in gioco, ad esempio rifiutando il tavolo al ristorante e scegliendone un altro. Oltre a non abituare le persone ad approfittarsi di noi, impareremo ad essere sempre più a nostro agio.
Essere troppo fiduciosi
Le persone gentili hanno meno probabilità di altre di vedere i segnali d'allarme che dovrebbero renderle diffidenti. Probabilmente perché immaginano il mondo intero a loro immagine e somiglianza.
La soluzione giusta: entrare in contatto con il proprio intuito di diffidenza. Tutti ce l'abbiamo, dobbiamo solo usarlo. C'è una vocina dentro ognuno di noi che ci sorveglia e ci mette in guardia… solo che la nostra gentilezza la allontana. D'ora in poi non potremo più ignorarla.
Essere troppo sinceri
A volte siamo troppo sinceri perché ci vergogniamo di nascondere le cose, o perché siamo cresciuti in un ambiente caldo dove dirsi tutto era normale e confortante. Ma rivelando troppo, ci si rende vulnerabili. Più ci si espone, più è probabile che si rivelino le proprie debolezze.
La soluzione giusta: mordersi la lingua invece di aprire la bocca. Coltivando una dose di mistero, si terranno gli altri in riga. Come si può'»impedire' a se stessi di parlare? Con la reciprocità. In ogni conversazione, chiediamoci se non stiamo rivelando più dell'altra persona, l'idea è di non rivelare troppo quando qualcuno sta cercando di approfittarsi di noi.
Essere troppo empatici
Quando ci commuoviamo per le emozioni degli altri fino al punto di provare compassione per la loro sofferenza, stiamo empatizzando. È una reazione emotiva, quindi è più difficile da controllare. E nella vita di tutti i giorni può giocare brutti scherzi: non possiamo rifiutare nulla a un amico che sta attraversando un momento difficile, non deleghiamo alcun compito al lavoro o a casa perché tutti sono stanchi…
La giusta risoluzione: sport o giochi da tavolo! Quando l'avversario perde, bisogna impara a convivere con la propria empatia assaporando la tua vittoria, perché questa è la regola del gioco. Accettare di vincere ci rende più forti. E una cosa tira l'altra e ci si rende conto che bisogna anche pensare a se stessi, ascoltarsi, lasciarsi esistere e quindi avere un po' di empatia per se stessi. E questa è una bella sensazione!
La gentilezza fa bene al morale!
Nel 2022, l'Università del Sussex (Regno Unito), in collaborazione con BBC Radio 4, ha lanciato il Kindness Test*, con l'obiettivo di studiare il ruolo della gentilezza nella nostra vita. Il risultato: la gentilezza migliora il nostro benessere generale, portando a una riduzione dei disturbi mentali e a una maggiore felicità. Altri studi hanno persino dimostrato che la gentilezza aumenta la longevità e riduce il rischio di divorzio.
