Sanihelp.it – La procrastinazione al lavoro è un fenomeno diffuso che consiste nel rimandare compiti importanti a favore di attività non prioritarie. Questo comportamento non è necessariamente legato alla disorganizzazione o alla mancanza di pianificazione, ma piuttosto a una sorta di "membrana di sicurezza emotiva".
Secondo gli esperti, infatti, la procrastinazione deriva principalmente da tre fattori: la paura di fallire, il perfezionismo e la mancanza di chiarezza sull'obiettivo. Quando un compito presenta una carica emotiva significativa, le persone tendono a rimandarlo per evitare di affrontare un potenziale fallimento o per la mancanza di una visione chiara del risultato finale.
Affrontare la procrastinazione: tecniche e strategie
Per prendere il controllo sulla procrastinazione, è fondamentale comprendere che si tratta di una reazione all'ansia e allo stress. Risalire alla fonte di questi sentimenti, spesso radicati nell'educazione, nella mancanza di fiducia in se stessi o in esperienze di vita significative, può essere un primo passo per affrontare il problema.
Esistono diverse tecniche per combattere la procrastinazione sul lavoro. La tecnica del Pomodoro, ad esempio, consiste nel lavorare per brevi periodi di tempo (20 minuti) intervallati da pause di 5 minuti, interrompendo così i cicli di procrastinazione. Un'altra strategia è quella di proiettarsi mentalmente nella soddisfazione del compito completato, il che può fornire la spinta necessaria per iniziare.
L'importanza delle routine e del supporto professionale
Stabilire delle routine può essere un modo efficace per superare la procrastinazione. Come sottolineano gli esperti, non bisogna aspettare l'impulso o la motivazione per fare qualcosa, perché altrimenti si rischia di non farlo mai. Applicare lo stesso approccio automatico che si ha per attività quotidiane come lavarsi i denti anche al lavoro può essere d'aiuto.
Quando la procrastinazione diventa invalidante o particolarmente fastidiosa, può essere utile rivolgersi a un terapeuta o a un coach. Attraverso l'esplorazione degli schemi di pensiero e delle convinzioni alla base di questo comportamento, le terapie cognitive e comportamentali possono offrire strumenti efficaci per affrontare il problema.