Sanihelp.it – Se ci troviamo di fronte a una scelta economica, sono tanti i fattori che influiscono nella decisione finale. Ci sono fattori emozionali e fattori razionali. A seconda di quali fattori prevalgono, la scelta può essere molto diversa e a volte addirittura incomprensibile.
Un gruppo di ricercatori della Princeton University, coordinati da Jonathan Cohen, ha studiato i comportamenti delle persone intente a compiere scelte di tipo economico e la loro attività cerebrale. La ricerca, pubblicata sulla rivista Science ha utilizzato la tecnica della neuroimmagine per monitorare le varie aree del cervello utilizzate dai partecipanti durante un gioco chiamato Ultimatum, che loro stessi hanno preparato.
Il gioco è molto semplice: due persone devono dividersi una somma di denaro. Uno dei partecipanti fa una proposta di spartizione che può essere accettata dal suo compagno di partita. Se il secondo giocatore accetta la proposta la somma viene divisa secondo gli accordi, se invece rifiuta nessuno dei due riceve il denaro. Alan Sanfey, uno degli autori della ricerca, racconta che quando spiegano il gioco gli chiedono perché mai dovrebbero rifiutare un’offerta, visto che comunque ricevono dei soldi. Ma aggiunge: «Poi, quando durante il gioco ricevono un’offerta disonesta, spesso rifiutano».
Durante la scelta le aree del cervello dove nascono le emozioni entrano in contrasto con quelle dove nascono i pensieri razionali; se sono le prime a prevalere una proposta di spartizione non equa viene vista come un’ingiustizia e quindi rifiutata. Se invece l’area razionale è «più forte» si sceglie comunque di accettare l’accordo e di ricevere in regalo una somma di denaro, qualunque essa sia.
Questo studio, quindi, non si accontenta di rilevare la presenza di una risposta emozionale del cervello alle scelte economiche, ma soprattutto sottolinea l’esistenza di una forte competizione tra questi due modi diversi di affrontare le situazioni.
Le emoziono possono salvarci dalle ingiustizie, ma svuotano il portafogli.