Sanihelp.it – I capelli brizzolati non sono segnale di stanchezza: uomini e donne fanno l’amore con gioia e con passione e hanno un rapporto basato sul rispetto e sulla condivisione. Emerge dunque una coppia matura e consapevole, pronta ad affrontare unita i problemi che possono insorgere nella vita sessuale.
La ricerca è stata condotta su un campione rappresentativo di 27 milioni di italiani nella fascia d’età tra i 30 e i 60 anni. Spiccano i dati relativi agli ultracinquantenni. Alla domanda Quali condizioni rendono i rapporti sessuali più validi e soddisfacenti?, il 62% ha riportato fare l’amore con gioia, il 58% se entrambi lo desiderano, il 51% quando insorge il desiderio e il 40% se i partner parlano di tutto tra di loro. Sono risposte che però non stupiscono più di tanto il fautore della ricerca, Enrico Finzi, presidente di AstraRicerche.
«Gli ultracinquantenni erano adolescenti nel Sessantotto. Hanno quindi un approccio alla vita in assoluto diverso sia dalla generazione prima, che è quella dell’immediato dopoguerra, sia rispetto a quella successiva. La loro gioventù è stata la prima del sesso più libero, ma anche più consapevole. Non dimentichiamoci che risale a quell’epoca anche il femminismo e quindi la coppia fondata sul rispetto uno dell’altro, sul piacere di fare l’amore per se stessi e non con un fine unicamente procreativo». Pur avendo quindi vissuto crisi di coppia e divorzi, gli over 50 sono quelli che più di altri cercano nella loro stessa fascia d’età il partner con cui riformare una coppia.
Libertà di parlare e complicità sono quindi il collante che mantiene insieme le coppie tra i 50 e i 60 anni, come confermano anche altre risposte degli intervistati, secondo i quali inoltre aiuta discutere serenamente degli eventuali problemi e difficoltà sessuali del partner.
Come commenta il Professor Bruno Giammusso, Responsabile Unità operativa di Andrologia Urologica, dell’Università di Catania «È un’affermazione che non va sottovalutata, perché è il segno dei tempi che stanno cambiando. Per fortuna, mi azzardo a dire, dal momento che per quanto riguarda gli uomini tra i 50 e i 60 anni in particolare, abbiamo dovuto lottare a lungo contro quel cocktail di orgoglio e vergogna che impedisce loro di ammettere di soffrire di un disturbo erettivo. Con risultati drammatici, dal momento che otto uomini su dieci preferivano l’astinenza anziché rivolgersi a un medico. E quel 20% che andava da uno specialista, attendeva in media un paio di anni dall’inizio dei disturbi». Il merito è di un uomo e di una donna più consapevoli, ma anche più attenti ai messaggi di giornali, riviste, trasmissioni televisive e radiofoniche.
La gioia che provano quando fanno l’amore, il desiderio e la passione che entrambi i partner dichiarano di provare, sono invece evidentemente emozioni troppo forti e insostituibili per pensare di farne a meno a causa di un disturbo. Quasi tutti infatti concordano sull’importanza del risolvere il problema senza affidarsi al fai da te. Sette intervistati su dieci ha dichiarato che i farmaci per la disfunzione erettile vanno usati su prescrizione medica e la metà degli over 50 ha precisato che le cure specifiche sono più valide se permettono di fare l’amore spontaneamente, quando sorge il desiderio. Il farmaco per la disfunzione erettile all’interno della coppia non viene vissuto come il terzo incomodo, ma come un mezzo ai fini della gioia e della passione di stare insieme.