Sanihelp.it – Circa l’1% dei bambini in Italia è affetto da un disturbo autistico, con una prevalenza di circa 1 su 150 bambini e i maschi sono colpiti quattro volte in più delle femmine.
Cinque Società Scientifiche di Pediatria (Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale, Società italiana di Pediatria, Società Italiana di Neurologia Pediatrica, Società Italiana delle Cure Primarie Pediatriche, Società Italiana Malattie Genetiche Pediatriche e Disabilità Congenite) predispongono corsi di formazione continua, rivolti ai pediatri e al personale medico-scientifico per una diagnosi preoce dell'autismo e del ritardo mentale. L'obiettivo dell'iniziativa è redigere alcune linee guida per un inquadramento diagnostico precoce e impostare un piano di cura che agevoli il più possibile la crescita del bambino, tenendo conto del suo nucleo familiare.
Il Dottor Giuseppe Di Mauro, Presidente della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale, spiega: «Attualmente, la diagnosi del Disturbo dello Spettro Autistico avviene mediamente intorno al quinto-sesto anno d’età, nei casi più fortunati intorno ai due anni. I parametri su cui si basa la diagnosi sono l’interazione sociale, il gioco, la comunicazione verbale, tutti fattori impossibili da studiare prima dei due anni. I nuovi strumenti diagnostici, messi a punto dalla ricerca, permettono di anticipare l’età di valutazione dell’autismo. Una diagnosi precoce significa un intervento tempestivo e, di conseguenza, maggiori possibilità di recupero del bambino con un disturbo autistico»
I Disturbi dello Spettro Autistico includono un insieme relativamente eterogeneo di disturbi dell’età evolutiva (autismo, sindrome di Asperger e disturbi pervasivi dello sviluppo non altrimenti specificato) nei quali sono colpite le funzioni comunicative e sociali fin dai primi anni di vita. La gravità e la sintomatologia dell’autismo variano molto da individuo a individuo, dalla forma grave, come il disturbo autistico che presenta significativi deficit cognitivi a quella più lieve come la sindrome di Asperger, dove il ritardo mentale è lieve o assente.
Seguendo la letteratura internazionale, è più corretto parlare di autismi al plurale, piuttosto che di autismo, sia per dar conto della pluralità dei sintomi e della complessità dei deficit che investono l’area della comunicazione e delle relazioni sociali, sia perché, in diverse fasce d’età e a parità di trattamento, alcuni bambini reagiscono in modo nettamente più efficace rispetto ad altri.
Il progetto italiano, finanziato dal Ministero della Salute e realizzato dalla ricercatrice dell’Istituto Superiore di Sanità Maria Luisa Scattoni, ha l’obiettivo di individuare markers comportamentali precoci fondati sul repertorio vocale e motorio dei bambini nei primi mesi di vita, basandosi sull’osservazione dei general movements di bambini alla nascita, a un mese, a tre e a sei mesi, attraverso studi non invasivi registrati, attraverso file video, direttamente a casa dei piccoli.
I corsi residenziali ECM, organizzati delle cinque Società Pediatriche, con il supporto di IdeA-Z, prevedono la presenza di pediatri, psicologi, Infermieri pediatrici, neonatologi, neuropsichiatri infantili e logopedisti, assicurando una formazione multidisciplinare. Il coinvolgimento attivo dei genitori e delle famiglie sarà un momento indispensabile per favorire un ponte di comunicazione tra i medici e i soggetti coinvolti con disturbo autistico e ritardo mentale.