Sanihelp.it – Il necessario è tutto quel che serve. Ecco la chiave di lettura della sfida intrapresa dall'imprenditore americano dalle origini italiane Dave Bruno e che oggi è diventata la filosofia di un movimento che in America è già un cult e che presto potrebbe far capolino anche nel nostro Paese.
La sfida delle 100 cose, edito in Italia da Tecniche Nuove, racconta l'esperienza e le riflessioni di Dave Bruno, imprenditore californiano, cofondatore di una casa editrice specializzata in audiolibri, marito e padre di tre figlie, appassionato di surf ed escursionismo. Nel 2008 Dave decide di sottrarsi agli stimoli assillanti del consumismo eliminando il superfluo e adattandosi a vivere con solo cento oggetti personali. La sfida nasce per caso, in un giorno in cui, come capita a tanti, si rende conto di aver lasciato una cosa di lavoro in sospeso sulla scrivania di casa: «Bastò uno sguardo per capire che non esisteva la più remota possibilità di trovarla. Il caos era totale». Dave rinuncia, rimanda la questione di lavoro ed entra nella cabina armadio:
«In quell’armadio c’era posto per tutto quello che volevo, ma non ce n’era per me. Non riuscendo quasi a muovermi nello spazio angusto, iniziai ad avvertire un senso di malessere».
Stessa impressione in cucina, dove Dave Bruno si rende conto di quanti oggetti contengano armadi, ante e cassetti, senza contare in particolare «i due cassetti talmente pieni di utensili da cucina che fatichiamo a chiuderli e a volte non riusciamo neppure ad aprirli». Impressione ancora più soffocante in garage, dove c'erano «cumuli di roba». Proprio in questo giorno d'estate l'autore si rende conto che il suo, da sempre predicato, desiderio di vivere una vita autentica si scontrava con le piccole esigenze quotidiane di quel che possiede: «Capii che non era il caos, l’accumulo eccessivo, ma erano le cose in sé a distrarmi da quel che più mi stava a cuore. Pensavo all’attrezzatura da campeggio invece di stare all’aria aperta. Mi lasciavo assorbire dagli attrezzi invece di usarli per attività creative. I miei oggetti non svolgevano la funzione per cui erano stati concepiti: servire a uno scopo migliore del semplice possesso».
L'impressione disperata lascia però presto spazio a un guizzo vitale, a un desiderio di reazione e quel fine settimana Dave Bruno lancia sul suo blog (il cui tema è il consumismo, guarda caso!) l'idea: «Ho un’idea. Un’idea nata spontaneamente che potrebbe cambiarmi per sempre la vita. Ho deciso di chiamarla la sfida delle 100 cose. E di metterla in pratica».
Di cosa si tratta? Per un anno intero dal 12 novembre 2008 (giorno del suo trentasettesimo compleanno) al 12 novembre 2009 Dave avrebbe vissuto cavandosela solo con 100 cose. La sfida necessita di una strategia e soprattutto di regole. La sfida per Dave è personale, per cui decide di non coinvolgere nè la moglie nè le figlie. Da qui l'esigenza si stabilire cosa è suo e cosa è invece di uso della famiglia. Il regolamento deve essere funzionale, non deve precludere nè il successo nè il fallimento e non deve pesare su moglie e figlie. Il leit motiv di Dave Bruno diventa: Riduci le cose superflue, Rifiuta di avere nuove cose, Riorganizza le tue priorità.
Il libro racconta la preparazione di Dave Bruno alla sfida, le sue personali riflessioni, le reazioni degli altri e un nuovo stile di vita, libero dai bombardamenti delle pubblicità e dalla tentazione all'emulazione. La corsa all'acquisto ci riempie le case di oggetti che accumuliamo per anni e che ci danno la sensazione di essere appagati e felici, ma forse «resistere al consumismo è una sfida necessaria per vivere all'insegna della semplicità».