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Combattere l’ansia da perfezione

Consigli per controllare l'ansia da prestazione

Sanihelp.it – Il perfezionista non contempla l’errore, la mancanza o l’imprevisto, condizioni che lo gettano nello sconforto, se non nell’angoscia. Secondo alcuni ricerche condotte recentemente chi è assillato dal concetto di perfezione non ottiene affatto, come si potrebbe pensare, risultati migliori degli altri, anzi, lo stress che prova influenza negativamente le sue prestazioni cognitive.


Inoltre, il perfezionista, il più delle volte, non riesce a stabilire un ordine di priorità per i compiti che deve svolgere, si smarrisce nei dettagli perdendo di vista il senso complessivo del lavoro. In alcuni casi tende anche a rimandare ciò che deve fare perché il carico cognitivo richiesto dal suo modo abituale di procedere è eccessivo e può sia non disporre delle energie necessarie per fare alla perfezione quella determinata cosa, sia temere di non riuscire a farla per incapacità. È chiaro che in tutto questo il giudizio altrui gioca un ruolo determinante.

Per controllare l’ansia da perfezione può essere utile seguire alcuni piccoli consigli. Ad esempio, i perfezionisti tendono a rimuginare sull’errore commesso, pensando a cosa avrebbero dovuto fare meglio. La verità è che non si può tornare indietro e il ripensare agli sbagli commessi non li cambierà. È preferibile, invece, andare avanti con la consapevolezza di aver imparato qualcosa e che la prossima volta sarà più facile non cadere nello stesso errore.

Un'altra cosa che il perfezionista dovrebbe imparare a fare è non fissarsi sui dettagli e/o sui difetti. È chiaro che se ci si smette ad osservare tutto minuziosamente, si troverà sempre qualcosa che non va, vivendo tutto con grande ansia, senza godersi mai nulla.

Anche la psicoterapia può essere di grande aiuto per comprendere le cause del sintomo e superare il problema. 

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