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Perché la collaborazione supera la competizione

La differenza tra sana competizione e individualismo

Sanihelp.it – Competizione e collaborazione sembrerebbero due concetti diametralmente opposti, ma non è così. Piuttosto si è perso per strada l’aspetto collaborativo della competizione e si è trasformata sempre più in individualismo sfrenato, prevaricazione e annientamento dell’altro, insieme alla voglia di primeggiare a tutti costi e alla ricerca della perfezione.


Questo tipo di competitività non è certamente sana poiché si traduce in stress, ansia da prestazione, insoddisfazione e inadeguatezza. La sana competizione invece, significa misurarsi con se stessi e sapersi confrontare con gli altri, che poi è alla base delle relazioni sociali e lavorative.

Il confronto è importantissimo, perché serve a sperimentare la propria autoefficacia, a capire cosa si è in grado di fare sfruttando le proprie abilità. E la stima di se stessi si costruisce solo in questo modo.

Oggi invece la società è basata sempre più sull’individualismo, sulla pressione sociale e anche social. Facebook e Instagram, per citare i social network più famosi, sono diventate vetrine in cui si deve essere sempre al top, senza rendersi conto che in questo modo ci si disegna intorno solo una bolla trasparente di isolamento socio-tecnologico, mascherato da finta popolarità.

Saper contare non solo su se stessi, ma anche sugli altri invece è un valore da recuperare. Collaborare è come essere parte di una famiglia o di un gruppo, in cui si deve lavorare in sinergia con gli altri membri, ciascuno con il proprio ruolo, per il raggiungimento di un obiettivo comune.

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