Sanihelp.it – Le immagini della vittoria di Jannik Sinner agli Australian Open hanno fatto il giro del mondo, così come le sue dichiarazioni successive, in cui ha dedicato il successo ai genitori: «Vorrei che tutti avessero dei genitori come quelli che ho avuto io, mi hanno permesso di scegliere quello che volevo, anche da giovane. Non mi hanno mai messo sotto pressione. Auguro a tutti i bambini di avere la libertà che ho avuto io». Successivamente, in una intervista al Corriere della Sera, ha ribadito: « Ho avuto la fortuna che i miei non mi mettessero pressione: non è così per tutti i ragazzi giovani che provano a costruirsi una carriera. Poi, forte lo diventi col lavoro».
Sono parole che suggeriscono uno dei segreti del successo di questo giovanissimo campione: l’atteggiamento. «Oggi si diverte di più quando gioca e questo è alla base. Ride e scherza di più, non è serioso come qualche anno fa. Il punto è che lo fa a prescindere dall'avversario» spiega all’Adnkronos Salute Orlando Cetta, mental coach sportivo a Roma. «Questo aspetto è la parte su cui si deve lavorare con tutti i ragazzi anche prima di insegnare l'agonismo. Riuscire a divertirsi nello sport deve arrivare prima del risultato, deve essere un punto di partenza e per farlo ci sono diverse strategie, ma arrivando alla vittoria divertendosi è un'arma fondamentale. Magari all'esterno sembra che non fai le cose seriamente, ma non è così».
Cresciuto in un territorio dove la maggior parte dei ragazzi pratica lo sci, Sinner ha scelto il tennis. Ciò «dimostra la forza di volontà, ma anche la necessità di confrontarsi con una disciplina che, a differenza dello sci, ti permette di poter fare qualche errore in più: quindi hai un margine in più per arrivare alla vittoria. Insomma, ha scelto la cosa per lui più congeniale» continua Cetta.
Anche in questo lui e la sua famiglia sono un buon esempio per i più giovani, perché «Da piccoli si può capire la propria indole. I ragazzi devono avere la libertà di poter scegliere e la famiglia, vedi anche il caso di Sinner, ha un ruolo fondamentale nel sostenere senza entrare a gamba tesa e giudicare il lavoro del team. I genitori devono esserci sempre, ma rimanere al loro posto».