Sanihelp.it – «Ora posso dirvi la verità. Poco prima di iniziare il tour mi è stato diagnosticato un nodulo a una corda vocale. Che – per intenderci – è come per un calciatore dover affrontare il campionato con un tendine lesionato. Dovrò subire un intervento, ci sarà tanto da recuperare… ma non importa». A scrivere queste parole sul proprio profilo Instagram è Tiziano Ferro, pochi giorni dopo il termine del tour, conclusosi il 14 luglio a Padova, dopo 14 tappe e 570mila spettatori.
Noduli e polipi alle corde vocali sono lesioni benigne spesso secondarie a un utilizzo eccessivo e/o non idoneo della voce e possono colpire in particolare, anche se non in via esclusiva, chi usa la voce per lavoro, come insegnanti e ovviamente cantanti. Tra questi, Tiziano Ferro è solo l’ultimo ad aver ricevuto tale diagnosi: nel 2015 Alessandra Amoroso dovette affrontare un intervento per rimuovere due noduli e un polipo mentre nel 2017 fu Ligabue a trovarsi costretto a sospendere il tour per togliere un polipo, solo per citarne un paio.
Nonostante la diagnosi e l’avvertimento dei medici, Tiziano Ferro ha scelto comunque di esibirsi, non senza timori come ha rivelato nello stesso post: «Io su quel palco ci sarei morto piuttosto che mollare e non dare il massimo in ogni singola città. E lo ammetto, spesso ho avuto il terrore che la mia voce crollasse di colpo durante un concerto. I dottori dicevano che sarebbe potuto accadere, mi invitavano a star fermo e operarmi subito. Loro però non sapevano una cosa che io invece avevo già ben chiara in testa. Ovvero che ogni sera, su quel palco, avrei ricevuto la cura più potente al mondo. Perché c'eravate voi. Quindi grazie. Vi voglio bene».
Tramite un video successivo, in cui ha anche ringraziato i foniatri e la logopedista che lo hanno seguito durante questo ultimo periodo, l’artista ha fatto sapere che i medici intendono visitarlo nuovamente dopo almeno un paio di mesi di riposo, e quindi solo in autunno sarà fissata la data per l’intervento.
