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Alessia Marcuzzi salvata dalla manovra di Heimlich

Primo soccorso

Sanihelp.it – «Eravamo in un ristorante a Londra e mentre stavo mangiando, un pezzo di polipo (sic) mi si e’ bloccato nella trachea. Non riuscivo più a respirare, mi sono alzata e ho cominciato a strabuzzare gli occhi e a chiedere aiuto. Paolo e Tommy hanno provato a liberarmi dandomi dei colpi sulla schiena, ma nulla. Panico. Ho pensato davvero di morire, non riuscivo più a capire nulla» Alessia Marcuzzi inizia così, sul proprio profilo Instagram, il racconto di quanto le è capitato nei giorni scorsi.


Fortunatamente in suo soccorso è arrivata Lady Facchinetti, ovvero Wilma Faisol, moglie di Francesco Facchinetti, ex compagno della Marcuzzi nonché padre della sua secondogenita, Mia: «Mi ha preso da dietro e mi ha stretto forte, dandomi un colpo forte sullo sterno verso l’alto. All’improvviso ho sputato quel grosso pezzo che mi bloccava la respirazione e che era rimasto completamente intatto, e ho ripreso a deglutire. Tutto questo nel giro di due minuti davanti a tutte le persone del ristorante che non capivano che cosa stesse succedendo. Mi sono girata, l’ho abbracciata fortissimo e le ho detto commossa Mi hai salvato la vita. Non lo dimenticherò mai».

Quella praticata da Wilma è la cosiddetta manovra di Heimlich, tecnica salvavita di primo soccorso che si utilizza in caso di ostruzione delle vie aeree causata da un corpo estraneo (spesso un boccone di cibo), per prevenire il soffocamento. Tale manovra, che prende il nome dal suo inventore, il chirurgo toracico Henry Heimlich, consiste nel comprimere il diaframma di persone coscienti, spingendolo verso l'alto, in modo da causare un aumento della pressione intratoracica e, di conseguenza, un colpo di tosse che permette l’espulsione del corpo estraneo. Per eseguire la manovra su un adulto cosciente occorre posizionarsi dietro di esso, ponendosi a gambe larghe, e circondare con entrambe le braccia la parte superiore dell’addome, piegandola in avanti. A questo punto posizionare una mano chiusa a pugno tra l'ombelico e l'estremità dello sterno e avvolgerla con l'altra mano comprimendo bruscamente dal basso verso l'alto e ripetendo l’operazione fino a cinque volte.

La Faisol ha appreso la tecnica con un corso di pronto intervento seguito in America e ora anche la Marcuzzi si è ora ripromessa di imparare la manovra, perché «davvero si può salvare la vita di una persona in poco tempo». In Italia vengono proposti periodicamente corsi sulle manovre salvavita, pediatriche e non, ed è assolutamente consigliabile seguirne uno, anche per evitare di effettuare tali tecniche in maniera impropria: per saperne di più ci si può per esempio rivolgere alla Croce Rossa Italiana (https://cri.it/cosa-facciamo/formazione/formazione-per-tutti/).

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