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Ale e Franz: «La polmonite non fa ridere»

Prevenzione

Sanihelp.it L’88% degli adulti anziani in Europa afferma di sapere cosa sia la polmonite, ma 1 su 5 non sa che è una malattia dei polmoni e meno del 30% sa che esiste un vaccino. In Italia solo il 20%. Questi sono solo alcuni dei dati emersi dallo studio europeo PneuVUE, dal quale emergono dubbi e incongruenze sulla conoscenza della malattia infettiva.


Urge, quindi, correre ai ripari, considerato che  in Europa si stimano approssimativamente 3 milioni di casi di polmonite l’anno, di cui 1 milione con ricovero ospedaliero. Nel 2013, inoltre, sono stati oltre 120.000 i decessi per polmonite (di cui l’86%, nella fascia di età 55-94 anni), quattro volte quelli causati dagli incidenti stradali (30.100) e quaranta volte quelli causati dall’influenza (3.154). Nello stesso anno, in Italia i decessi per polmonite sono stati oltre 9.000, quasi tre volte quelli per incidenti stradali e venti volte quelli causati dall’influenza.

«La polmonite è una malattia con cui ci siamo nostro malgrado dovuti confrontare, in parte per motivi familiari – la mia mamma, molto anziana e quindi parte di una delle categorie maggiormente a rischio, si è ammalata lo scorso anno – in parte perché un giovane amico di Ale l’ha presa di recente. Non ne avevamo alcuna conoscenza prima di questi casi così vicini a noi, nel senso che certamente sapevamo che è una malattia seria, ma di fatto non ci avevamo mai pensato» racconta Franz, del duo comico Ale&Franz, sostenitori di una campagna di sensibilizzazione sul tema e protagonisti di un video  divertente ma dal contenuto serio, che punta a chiarire dubbi e perplessità sul tema.

«L’occasione di questa campagna ci ha fatto scoprire quanto questa malattia sia diffusa e soprattutto pericolosa. Siamo per esempio rimasti sconcertati dal numero di casi per anno e purtroppo di decessi causati da essa. Non lo immaginavamo davvero» fa eco Ale. « Avendola vissuta da vicino, visti gli effetti, le lunghe cure a cui è necessario sottoporsi, ci siamo convinti che sia necessario valutare il vaccino come unica vera azione di prevenzione» ricorda Franz.

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