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Somigliare a Meghan Markle e a Brad Pitt

Chirurgia plastica

Sanihelp.it – Sono sotto gli occhi di tutti in tv, sulle copertine delle riviste, al cinema e sul web: belli come la natura gli ha fatti (o come il chirurgo li ha trasformati), diventano facilmente un modello estetico cui ispirarsi. Parliamo dei personaggi famosi, che siano attori, modelli, personaggi politici o sportivi, fa poca differenza. «Come mi piacerebbe avere delle labbra così carnose…», «Ah, se avessi i suoi zigomi!». Quante volte guardandoli capita di pensare nella propria mente o di sentire pronunciate frasi del genere, che sottolineano come moltissime persone siano insoddisfatte della propria immagine.


Ma a chi vogliono assomigliare gli italianiUn’analisi su social network e forum specializzati su oltre 1200 profili, ha evidenziato come oggi le donne sognino di diventare attraenti, giovanili e toniche come Meghan Markle (18%), l’attrice americana che nelle prossime settimane sposerà il Principe Harry d’Inghilterra, o di avere i lineamenti perfetti e il fondoschiena della first lady Melania Trump (16%) o il naso delicato della principessa d’Inghilterra Kate Middleton (13%). Chiudono la top five le modelle Gisele Bündchen (10%) e Bar Rafaeli (8%).

Per gli uomini invece resiste il mito dell’intramontabile Brad Pitt (21%), ammirato e invidiato per i suoi zigomi e il taglio degli occhi, seguito dal naso di George Clooney (17%) e dal fisico marmoreo di Cristiano Ronaldo (12%), calciatore sovraesposto grazie alle sue prodezze in campo con il Real Madrid. Seguono Ryan Gosling (9%) e Leonardo Di Caprio (8%).

Dal desiderio di somigliare a questi modelli al ricorso effettivo alla chirurgia estetica il passo è breve, ma è un trend pericoloso: «Molte persone si lasciano affascinare dal successo di alcuni personaggi del mondo dello spettacolo e vengono da me chiedendomi di renderli il più simili possibili alla celebrities del momento per essere a loro volta apprezzati e ammirati» spiega Carlo Gasperoni, docente al Master di Chirurgia Estetica della Faccia dell’Università Tor Vergata di Roma, testimone di questa tendenza. « Un fatto che evidenzia come in molti non riescano ad avere una loro identità ben definita. Sono incapaci di affrontare la realtà e preferiscono crearsi una vita fatta di emulazione: anche in questo caso, come accade per la Sindrome di Barbie & Ken, la vita irreale si è sostituita a quella reale. Si tratta quindi di un vero e proprio disturbo psichiatrico, perché la personalità in questi casi non si è evoluta. Il chirurgo dovrebbe cercare di far capire che il sogno di diventare una star non può che rimanere tale, dissuadendo il paziente dall’abuso del bisturi al solo fine di assomigliare a qualcun altro».

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