Sanihelp.it – Certe passioni nascono, fanno giri immensi ma poi tornano prepotenti. Ne sa qualcosa Giorgio Pasotti, appassionato spettatore di boxe sin da piccolo, una passione trasmessagli dal padre, che però lo ha indirizzato alla pratica delle arti marziali, ritenute meno pericolose. Ma dopo anni di karate e importanti risultati a livello agonistico, l’attore si è riavvicinato al pugilato, cominciando a praticarlo.
« Mi alleno almeno tre volte alla settimana e, nonostante io sia un ex atleta professionista, vi posso garantire che non è per niente una passeggiata. L’allenamento consiste in una parte di esercizi di forza e resistenza e una parte di tecnica, durante la quale si apprendono i movimenti tipici del combattimento. Mosse che non metto in pratica in vere sfide sul ring, ma in match di preparazione contro un mio compagno di palestra» ha raccontato in un’intervista a Ok salute e benessere.
Fondamentale la sfida contro il sacco: «È il più onesto avversario che si possa desiderare, perché risponde ai pugni che gli dai con la stessa bravura con i quali li riceve. Più riesci a essere preciso e diretto e più lui rimane immobile, pronto a incassare» ha svelato l’attore. «Risucchia ogni mia energia ed è come se ascoltasse in silenzio ogni mio pensiero, a cui risponde sempre nella stessa maniera: «Dai su, colpiscimi!»».
Con il pugilato Pasotti non si tiene solo in forma, ma contrasta anche lo stress: «Dietro quel sacco, contrariamente a quanto si possa pensare, non immagino di colpire qualcosa o qualcuno in particolare. Piuttosto cerco di neutralizzare tutte le tensioni accumulate prendendolo a pugni. Uppercut e jab sono anche un balsamo che attenua la nostalgia per la lontananza da mia figlia, che alcune volte è difficile da accettare».