Sanihelp.it – Molti la ricordano ancora soprattutto per il ruolo dell’infermiera Jessica nelle prime serie della fiction Un medico in famiglia, ma Sabrina Paravicini in questi anni non solo ha recitato, in Tv e al cinema, ma ha anche scritto diversi libri, sceneggiature, dirigendo anche con il figlio Nino, che ha la sindrome di Asperger e sogna di diventare regista, il documentario Be Kind – Un viaggio gentile all'interno della diversità.
L’anno scorso l’attrice aveva annunciato la volontà di lasciare il mondo dello spettacolo proprio per stare con il figlio, ma a dicembre ha scoperto di avere un tumore al seno, come ha raccontato lei stessa su Instagram, social attraverso il quale documenta la sua vita e, ora, anche la sua battaglia: « Ho fatto ecografia e mammografia il 17 e il 19 dicembre 2018 e i referti non davano segnali sospetti, se non una cisti che tenevo sotto controllo da 30 anni, era passata da 5 millimetri a due centimetri e mezzo. A fine dicembre, dopo dieci giorni, il mio seno è andato in ascesso […],dopo qualche giorno mi hanno fatto fare l'ago aspirato: aspirano il liquido della cisti per farlo analizzare, fortunatamente c'era un medico scrupoloso, a cui sarò per sempre grata, che mi ha anestetizzata e mi ha fatto una vera e propria biopsia durata cinquanta minuti. Il tumore era nascosto dietro la cisti che stava sotto al capezzolo» ha raccontato.
Un tumore che aveva sei mesi, grande 2 centimetri e mezzo e che aveva già creato un’area infiammatoria di 6 centimetri. Un tumore aggressivo ma non ancora operabile, per questo nell’arco di due settimane l’attrice ha iniziato la chemio. E sul profilo Instagram Sabrina si mostra sempre sorridente, anche se i capelli le cadono a ciocche, anche se la chemio è dolorosa e la lascia esausta, anche se copre la testa con un foulard: « Viviamo insieme da mesi, non lo odio, lo combatto come un nemico da rispettare, ma da vincere. Non l'ho mai chiamato mostro, bestiaccia, per un po' io e Nino l'abbiamo chiamato la pallina, poi gli abbiamo dato il nome giusto, cancro. E ho spiegato a Nino che oggi il cancro è una malattia CURABILE» ha rivelato.
Non è però mancato chi l’ha criticata, sui social e non solo, per il fatto di aver scelto di sottoporsi alla chemioterapia, come ha svelato lei stessa: « A tre giorni dalla diagnosi una sorta di guru alternativo mi ha insultata per telefono perché non ho accettato di fare solo il suo protocollo curativo di 120 giorni, mi gridò: si faccia avvelenare dalla chemioterapia, che stupida!». Ha tutti ha replicato: «La chemio è offensiva e orribile ma è l’unica cura certa e protocollata. Anche io non la volevo fare, non volevo il veleno nel mio corpo e solo io so quanto è avvelenato oggi il mio corpo dalla chemio. Ci ho anche provato a pensare di fare qualcosa di alternativo, non potevo permettermi di perdere neppure un mese, figuriamoci un anno per sperimentare. Ma – ha aggiunto mostrando una foto dei suoi documenti sanitari – questo è il referto della risonanza che ho fatto dopo 4 cicli di epirubicina, un mese fa: remissione al 90% del tumore».