Sanihelp.it – Si chiama Agisci adesso la nuova campagna di Pfizer per la prevenzione della meningite di tipo B, un’infiammazione delle membrane che avvolgono il cervello e il midollo spinale causata dal batterio meningococco di tipo B, il più temibile e frequente in Italia. Si tratta di una malattia grave e imprevedibile, che può colpire in pochissimo tempo e a tutte le età, con picchi nell’infanzia e nell’adolescenza, e conseguenze fisiche e psicologiche serie, talvolta irreparabili, fino al decesso.
Cuore dell’iniziativa è il video -https://www.youtube.com/watch?v=yC6o8ALSwRw – che vede protagonista l’attrice Tess Masazza affiancata dall’inconfondibile voce di Roberto Pedicini (doppiatore, tra gli altri, di Kevin Spacey, Jim Carrey e Javier Bardem). Con un tono leggero, a tratti ironico, il video, promosso su Youtube e i canali social dell’azienda, gioca nella parte iniziale sul susseguirsi di situazioni che ricalcano normali incombenze quotidiane, che spesso e volentieri si tende a rimandare: dal lavare i piatti al fare ordine in camera, dal fare la spesa all’andare in posta o in banca. Durante tutto il video la voce fuori campo incombe sulla protagonista incalzandola, dando vita a siparietti divertenti.
Solo sul finire la voce fuori campo diventa seria e istituzionale e, insieme alla protagonista, concordano su un punto: la prevenzione della meningite di tipo B, attraverso la vaccinazione, non può essere rimandata, in particolar modo per le categorie più a rischio, in particolare gli adolescenti.
Sebbene non sia una malattia molto comune, infatti, la meningite provoca la morte nel 10-14% degli adolescenti, anche perché può essere fulminante e letale nel giro di 24 ore (nelle forme fulminanti la mortalità supera il 50%). Il Meningococco B è trasmesso più frequentemente tra i teen-ager (che hanno frequenti contatti ravvicinati, si scambiano baci, abbracci, bevono dalla stessa bottiglia ecc): il batterio, infatti, si trasmette da persona a persona per via respiratoria, attraverso le goccioline di saliva e le secrezioni nasali, che possono essere disperse con la tosse, con gli starnuti o mentre si parla.
I primi sintomi possono essere molto subdoli e aspecifici: sonnolenza, mal di testa, mancanza di appetito. In genere, però, dopo 2-3 giorni, peggiorano e possono comparire: nausea, vomito, febbre, pallore, sensibilità alla luce. Eppure, soprattutto negli adolescenti, spesso vengono sottovalutati e questo comporta un ritardo nell’accesso alle cure. E questo si traduce in più gravi ripercussioni fisiche e psicologiche: numerosi studi hanno dimostrato, infatti, che a distanza di 15 anni dalla guarigione, le sequele colpiscono il 50-60% degli adolescenti e causano problemi a lungo termine anche molto gravi, quali: convulsioni, perdita dell’udito, cicatrici, amputazioni, problemi alle articolazioni, problemi alla vista, difficoltà motorie, problemi renali, difficoltà di memoria e concentrazione.