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La dieta dei politici

Alimentazione

Sanihelp.it – Siamo al rush finale prima delle elezioni. Sotto la lente di ingrandimento ci sono ovviamente loro, i candidati alle politiche e alle regionali pronti agli ultimissimi in pegni per convincere gli elettori a puntare su di loro. Li aspettano maratone, interviste, impegni e presenzialismo, stressanti sotto il punto di vista nutrizionale. E devono fare scorta di energia per essere mentalmente agili e attivi e non finire invece vittime di apatia e irritabilità, che non giovano certo in campagna elettorale .


Giorgio Calabrese noto nutrizionista, professore di alimentazione e nutrizione umana all'università del Piemonte Orientale di Alessandria e visiting professor alla Boston University School of Medicine, ha pensato bene di snocciolare qualche consiglio pratico in fatto di alimentazione ai politici italiani, per affrontare al meglio gli impegni di questi ultimi giorni (e magari non finire in ospedale come è capitato a Crosetto, vittima di troppo fumo e stress).

«In vista della maratona elettorale avranno bisogno di incamerare almeno 2.200 calorie contro le 1.800 necessarie a una persona che non deve mantenere alte performance intellettuali» avverte il medico. Attenzione però anche a come che si mangia: «Il segreto è spezzettare l'apporto calorico giornaliero in piccoli pasti ricchi di energia, 6 o addirittura 7 pasti» consiglia Calabrese. Facendo attenzione anche agli eccessi e agli alimenti scelti: Di Pietro proprio pochi giorni fa è stato colpito da un malore durante una diretta video con Skytg24 per colpa, a suo dire, di un eccesso di peperoni fritti a cena.

Il dottor Calabrese dà poche ma chiare regole che valgono in realtà non solo per i politici, ma per tutti coloro che svolgono un’intensa attività più intellettuale che fisica, come i manager: sì alla dieta mediterranea, no ai regimi iperproteici, importanza della colazione, punto di partenza della giornata. «A una persona che ha bisogno di far funzionare a mille il cervello servono più zuccheri e grassi» indica il nutrizionista che ricorda come i politici si spostino continuamente e vivano molto in macchina. «L'ideale sono i fuori pasto ai cereali o al latte, fette biscottate con un po' di crema spalmabile alla nocciola o marmellata, frutta fresca. E non potendo spesso mangiare seduti a tavola un piatto di pasta o di carne, si può optare per una porzione di prosciutto, o in generale per cibi facilmente digeribili e portatili, che appagano, non fanno sentire affamati e al contempo non deprimono».

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