Sanihelp.it – L’ultima fatica discografica del rapper Caparezza, al secolo Michele Salvemini, si chiama Prisoner 709 ed è un disco intimista, in cui l’artista racconta molto di se stesso. Anche il problema con cui convive da alcuni anni: l’acufene, un fischio o un ronzio continuo che infesta l’orecchio, senza che ci siano stimoli esterni a causarli.
«Mi è successo a giugno 2015. Il fischio nelle orecchie lo avevo da anni, ma era sopportabile. D’improvviso è diventato una tortura, probabilmente a causa dell’abuso dei volumi. Il problema è che non ha cure vere, tanti dicono di poterla battere, ma non ci riesce nessuno. Ho provato di tutto, pillole, iniezioni, psicoterapia, e alla fin fine ho capito che dovrò tenermelo e, semplicemente, pensare ad altro, distrarmi» ha spiegato in una intervista al quotidiano Repubblica.
Si è distratto, se così possiamo dire, e ha creato un disco in cui il fastidioso ronzio gioca quasi un ruolo di ispirazione: «Non posso più ascoltare musica in cuffia. Sono andato in crisi: il mio corpo era la mia prigione» ha detto il rapper in un’intervista al Corriere della Sera, spiegando così anche il titolo dell’album.
Il problema dell’acufene non è infrequente, e anche nel panorama musicale Caparezza non è solo: recentemente anche Eric Clapton (già vittima di una neuropatia periferica) ha fatto sapere di convivere con un fastidioso fischio all’orecchio, tanto da aver dichiarato di star diventando sordo.