Sanihelp.it – La conduttrice e showgirl Samantha De Grenet si è trovata ad affrontare un tumore al seno: lo ha raccontato lei stessa al magazine Ok salute e benessere. Sempre attenta alla prevenzione, ha mancato un controllo al seno per la prima volta nel 2017, a causa dei numerosi impegni di lavoro, e il ricordo di quella visita mancata si è riaffacciato l’anno dopo, quando nel pieno dell’estate 2018, al mare, ha avvertito qualcosa che non andava, «nella parte alta del mio seno destro. Una massa piuttosto grande, dura, insolita: una specie di nocciolo», che ha subito sottoposto all’attenzione della propria senologa di fiducia.
Non era preoccupata, per cui l’esito di mammografia ed ecografia è stato spiazzante: un tumore al seno da operare quanto prima. «Ho cercato anche un chirurgo plastico, da far intervenire contestualmente all’asportazione del tumore. Io ho subito una quadrantectomia, l’intervento non demolitivo ideato dal professor Umberto Veronesi, che consiste nel togliere soltanto una porzione di seno. Se non avessi fatto intervenire il chirurgo plastico, mi sarei ritrovata un seno diverso dall’altro. Per me sarebbe stato impensabile rimetterci le mani dopo: rientrare in sala operatoria, riaffrontare l’anestesia, le ferite, le cicatrici» ha raccontato alla rivista. «Ho potuto risolvere tutto in una volta e questo ha fatto sì che il mio intervento durasse molto: circa sei ore. I due medici si sono alternati, poi è stata effettuata la biopsia. Ho potuto tirare un sospiro di sollievo solo quando mi hanno comunicato l’esito dell’esame: la massa tumorale era circoscritta, non aveva toccato i linfonodi e tutta la zona era stata «pulita» dall’operazione».
Dopo l’intervento, niente chemioterapia, ma due mesi e mezzo di radioterapia, al termine della quale ha iniziato ad assumere un farmaco antitumorale (il tamoxifene) per contrastare eventuali recidive. Una cura ormonale non priva di effetti collaterali, come «gonfiore, ritenzione idrica, sintomi analoghi a quelli della menopausa, come vampate, sudore. E, poi, insonnia, senso di stanchezza e umore un po’ instabile. Il corpo cambia completamente e all’inizio non ti accetti, ti vedi un mostro» ha rivelato Samantha.
Oggi sta bene e deve sottoporsi per almeno 5 anni a controlli semestrali. «Mi definiscono guarita. Ma non basta guarire nel fisico, c’è un’altra parte, importante, che non va sottovalutata: quella psicologica. Io l’ho affrontata parlando di quello che avevo vissuto. Prima ne ho parlato con una persona, poi con un’altra. Tenere per me questo segreto era scomodo e impensabile, perché per me la verità rende liberi».