Sanihelp.it – Un aumento di 5 euro su ogni pacchetto di sigarette potrebbe ridurre il numero dei fumatori tutelando la salute e il Servizio Sanitario Nazionale.
Così chiedono gli oncologi dell’AIOM, Associazione Italiana di Oncologia Medica. Il problema coinvolge anche, e soprattutto, i giovani, dato che in Italia fuma ben il 22% degli under 17. Inoltre, il 44% dei fumatori ha iniziato prima dei 18 anni. Questi dati dimostrano come sia fondamentale trovare un disincentivo a un’abitudine che facilmente si trascina per tutta la vita.
«Gli ultimi dati tra i giovanissimi sono francamente preoccupanti – sostengono Francesco Perrone (Presidente AIOM) e Saverio Cinieri (Presidente di Fondazione AIOM) – Nel 2023 la metà degli studenti ha ammesso di aver fumato sigarette almeno una volta nella vita: oltre 1 milione e 200mila adolescenti, sia maschi che femmine. Il vizio può essere contrastato, con maggiore successo, tra coloro che hanno appena iniziato. Perciò riteniamo che un aumento forte del prezzo d’acquisto possa essere particolarmente efficace per i più giovani. Cinque euro in più significa di fatto quasi raddoppiare il prezzo attuale delle sigarette, che potrebbe diventare un costo economico insostenibile per minorenni spesso studenti o lavoratori a inizio carriera. Con il doppio vantaggio di trovare nuove entrate per il sistema sanitario oggi particolarmente in affanno».
Ricordiamo infatti che il tabagismo non rappresenta solo un fattore di rischio per varie neoplasie, ma anche per le malattie cardiovascolari e polmonari.
L’aumento del costo delle sigarette, oltre a ridurre il consumo di tabacco, potrebbe costituire un’entrata finanziaria da destinare al SSN, che è particolarmente in crisi.
Secondo Silvano Gallus, Responsabile del Laboratorio di Ricerca sugli Stili di Vita dell’Istituto Mario Negri, il 62% degli italiani è favorevole a questo aumento di prezzo.
