Sanihelp.it – I pazienti oncologici sono particolarmente suscettibili alle infezioni, per cui i vaccini acquisiscono una notevole importanza. Tuttavia, In Italia il 34% di questi pazienti non conosce le vaccinazioni raccomandate a chi sta affrontando un tumore e molti non si vaccinano perché temono gli effetti collaterali. 3 su 4 affermano di essersi vaccinati contro il Covid e più del 50% contro l’influenza, mentre la percentuale è molto ridotta per quanto riguarda la vaccinazione anti-Pneumococcica e anti-Herpes Zoster.
L’Herpes zoster, chiamato comunemente fuoco di Sant’Antonio, è un’infezione virale che in genere si manifesta con un’eruzione cutanea a forma di placca ricoperta da piccole vescicole pruriginose dal contenuto liquido. Tra i sintomi vi è una sensazione di dolore o bruciore molto intenso che si può espandere in qualsiasi parte del corpo, soprattutto su torace e addome. La durata dei sintomi può variare da due a quattro settimane ed è possibile la comparsa di altre vescicole che si seccano e si ricoprono di crosticine. L’infezione di solito è dovuta a un abbassamento delle difese immunitarie dell’organismo, dovuto a situazioni di stress, a patologie o a cure piuttosto pesanti, come per esempio la chemioterapia. È ora disponibile un vaccino che può essere utilizzato anche dai pazienti oncologici.
Anche il vaccino antinfluenzale è molto importante e dovrebbero vaccinarsi sia le persone ammalate che i loro caregivers (coloro che si prendono cura dei pazienti). Il vaccino raccomandato in questi casi è il quadrivalente inattivato.
Lo Pneumococco o Streptococcus pneumoniae è un batterio molto diffuso che si trasmette attraverso l’aria, con le goccioline di salute emesse con starnuti, colpi di tosse o semplicemente parlando. I casi si verificano soprattutto nel periodo invernale, e nelle forme più gravi si può arrivare fino alla sepsi, un’infezione generalizzata ad alta mortalità. Il vaccino raccomandato è lo pneumococcico polisaccaridico 23-valente, che protegge dall’80 al 90% dei diversi tipi di batteri che causano la malattia.
Infine, nei pazienti affetti da tumore va somministrato il vaccino anti Covid, che protegge dalle forme gravi della malattia.
I dati sono stati raccolti da Fondazione AIOM, Associazione Italiana di Oncologia Medica, con la sponsorizzazione non condizionante di GlaxoSmithKline. Per maggiori informazioni c’è anche un sito web, vaccininelpazienteoncologico.it.