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Nuovo studio sul tumore della cervice uterina

Tumori: prevenzione e terapia

Sanihelp.it – Uno studio italiano, coordinato dalla prof.ssa Domenica Lorusso, ha segnato un passo avanti nella cura del tumore della cervice uterina. Lo studio, chiamato KEYNOTE-A18, ha valutato un anticorpo monoclonale, pembrolizumab, incombinazione con chemioradioterapia concomitante, nelle pazienti con tumore della cervice di nuova diagnosi localmente avanzato a rischio elevato, rilevando un miglioramento significativo della sopravvivenza libera da progressione rispetto alla sola chemioradioterapia concomitante.


Pembrolizumab è già utilizzato nella terapia contro altri tipi di forme tumorali, tra cui melanoma, carcinoma polmonare non a piccole cellule, linfoma di Hodgkin, carcinomi del colon-retto, carcinoma uroteliale, carcinoma a cellule squamose della testa e del collo, mammario triplo negativo, renale.

«KEYNOTE-A18 è il primo studio di Fase 3 in cui l’immunoterapia ha dimostrato un miglioramento della sopravvivenza libera da progressione rispetto allo standard di cura in questa popolazione di pazienti – spiega Domenica Lorusso, principale autrice dello studio KEYNOTE-A18 e Professore Ordinario di Ginecologia e Ostetricia Università Humanitas di Milano – I risultati di questo studio, che mostrano che il regime a base di pembrolizumab ha ridotto il rischio di progressione o morte del 30% rispetto alla sola chemioradioterapia concomitante, sono particolarmente rilevanti, soprattutto se si considera che per le pazienti di nuova diagnosi con tumore della cervice uterina localmente avanzato ad alto rischio non ci sono stati progressi delle opzioni terapeutiche per 20 anni. L’immunoterapia è risultata vincente in questa neoplasia, quasi sempre causata dall’HPV, il Papillomavirus umano, la più frequente infezione sessualmente trasmessa».

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