Sanihelp.it – Sono i risultati di uno studio presentato recentemente al congresso annuale dell’Associazione Europea di Urologia, che si è svolto a Milano.
Il tumore della vescica è il quinto più frequente nell’Unione europea, con oltre 200mila casi all’anno. Spesso viene individuato con un certo ritardo, a causa del quale diminuisce la sopravvivenza, ma se viene invece rilevato in fase precoce la sopravvivenza a 5 anni supera l’80%.
La principale autrice dello studio, Florence Le Calvez-Kelm, dell’Agenzia Internazionale per la ricerca sul cancro di Lione, ha affermato che «la diagnosi del tumore della vescica si basa su procedure costose e invasive come la cistoscopia, che consiste nell’inserimento di una telecamera nella vescica. Un semplice esame delle urine, in grado di diagnosticare in modo preciso e anche di predire la probabilità di sviluppare un cancro con anni di anticipo potrebbe consentire una diagnosi precoce ed evitare esami inutili in persone sane».
Altre ricerche avevano in precedenza preso in esame le mutazioni genetiche legate al cancro della vescica e in quest’ultima il campo è stato ristretto a 10 mutazioni. Lo studio è durato 10 anni e ha coinvolto oltre 50mila persone che hanno fornito campioni di urina che sono stati analizzati per tirare le somme al termine dello studio.
Tra i partecipanti che hanno in seguito sviluppato un tumore alla vescica il test genetico delle urine aveva previsto, nella maggioranza dei casi, questa possibilità già diversi anni prima.
In futuro questi test potrebbero diventare di routine per le persone a rischio, come i fumatori o coloro che per l’attività professionale sono esposti a sostanze nocive, o in caso di presenza di sangue nelle urine, per avere diagnosi precoci e per evitare esami inutili.
Test delle urine per predire il tumore alla vescica
Tumori: prevenzione e terapie

FontePharmastar