Sanihelp.it – L’obiettivo del progetto, attivato nel 2012 dall’Associazione Bambino Emopatico (ABE) e in parte finanziato grazie al Bando di Gilead Sciences Community Award Program, è quello di far passare meno tempo ai bambini in ospedale e dare loro una migliore qualità di vita.
Il servizio è rivolto ai bambini onco-ematologici in cura agli Spedali Civili di Brescia e offre 11 case protette dove i bimbi e le loro famiglie vengono assistiti dal punto di vista sanitario, psicologico ed economico.
L’Associazione mette infatti a disposizione un medico, un infermiere e uno psicologo ai pazienti che arrivano da tutta Italia.
Sostiene inoltre le spese per il materiale sanitario, i pacchi alimentari se la famiglia è in difficoltà e il trasporto verso l’ospedale e ritorno.
«Ogni anno – spiega Fulvio Porta, direttore del reparto di Oncoematologia Pediatrica e Trapianto di Midollo Osseo dell’Ospedale dei Bambini di Brescia – arrivano nel nostro reparto circa 40 nuovi casi di leucemia e tumori; 30 sono i nuovi casi di immunodeficienza, in arrivo per la maggior parte da diverse parti d’Italia e dall’estero. Ogni anno a Brescia più di 30 bambini effettuano il trapianto di midollo osseo».
Spesso questi bambini arrivano da lontano e quindi, secondo Luciana Corapi, Presidente ABE, è fondamentale che abbiano una parvenza di vita famigliare, anche se in una casa che non è la loro. In questo modo si riesce a conciliare un ambiente famigliare e continuità delle cure, in modo che la vita di questi bimbi sia paragonabile a quella dei bimbi sani, ma nel contempo siano soddisfatte tutte le loro necessità.