Sanihelp.it – La piccola aveva una massa nella cassa toracica che aveva deviato la trachea e il cuore, oltre ad aver compresso un polmone e compromesso la respirazione. Proprio i problemi respiratori sono stati il motivo di accesso al Pronto soccorso dell’Ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari, dove le analisi hanno evidenziato la presenza del tumore. In meno di due settimane l’equipe chirurgica ha organizzato l’intervento, eccezionale sia per la rarità del tumore che per l’età e il peso della paziente (circa 7 kg).
«In letteratura – spiegano i chirurghi – sono riportati pochissimi casi simili, ma su pazienti più grandi o trattati con procedure chirurgiche più aggressive».
«Tenuto conto dell'età e del peso della bambina, eventi del genere avrebbero potuto comportare un esito infausto – dice il responsabile dell'unità operativa di Chirurgia pediatrica dell'ospedale pediatrico Giovanni XXIII, Leonardo Montinaro, che ha eseguito l’operazione – motivo per cui si è deciso di pianificare minuziosamente ogni fase dell'intervento. A tale scopo si è tenuto un briefing propedeutico che ha visto coinvolte tutte le figure interessate, o potenzialmente interessate, all'operazione: i chirurghi pediatrici, i terapisti intensivi, gli anestesisti, i cardiochirurghi, i perfusionisti e gli strumentisti».
Prima dell’intervento sono state quindi prese in considerazione tutte le possibilità, compresa quella di ricorrere all’Ecmo, l’ossigenazione extracorporea a membrana, che affida temporaneamente le funzioni di cuore e polmoni a un macchinario esterno, cosa che fortunatamente non si è verificata.
L’intervento è durato circa sei ore ed è stato portato a termine con successo, senza complicazioni, e dopo due giorni in terapia intensiva la piccola è stata trasferita nel reparto di Chirurgia pediatrica, dove è stata una settimana prima di essere dimessa e riaffidata alle cure dei genitori.
