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Tumore al seno e qualità di vita

Vivere bene dopo la malattia

Sanihelp.it – L’aumento della sopravvivenza da questa malattia è significativo, grazie al miglioramento delle tecniche diagnostiche e delle modalità terapeutiche e l’ impegno clinico teso al recupero della qualità di vita delle pazienti. L’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena di Roma da tempo ha dato vita al PROgetto MEnopausa e TErapie Oncologiche – PROMETEO: un centro di diagnosi e cura dei sintomi e segnali di menopausa nelle donne sottoposte a trattamenti oncologici. L’utilizzo di farmaci per la terapia ormonale del tumore della mammella è indispensabile nella cura, in quanto garantisce un’importante riduzione della recidiva, ma comporta rilevanti effetti collaterali, come la menopausa precoce.
Come spiega il Dottor Luciano Mariani, Responsabile degli ambulatori ginecologici: «Il Centro PROMETEO è uno dei rari Centri Specialistici in Italia che si prende cura delle donne con malattia oncologica pregressa o in atto. La nostra attenzione è rivolta soprattutto alle donne in cui lo stato di menopausa viene indotto direttamente o indirettamente dai trattamenti per la cura della patologia neoplastica ed è strutturato in senso multidisciplinare».


Il Dottor Enrico Vizza, Direttore della Ginecologia Oncologica, sottolinea come «Il cancro della mammella rappresenti oggi, nonostante i significativi progressi nel campo della prevenzione, della diagnosi e del trattamento, un evento traumatico per qualsiasi donna».
Il trattamento ormonoterapico adiuvante prolungato nel tempo, è indispensabile nella cura del cancro della mammella. Se l’utilizzo di questi farmaci garantisce un’importante riduzione della recidiva, rilevanti effetti collaterali gravano sulla qualità di vita della donna. I più importanti riguardano la comparsa della menopausa precoce e i relativi sintomi, tra cui quelli vasomotori (sudorazioni, vampate), disturbi del sonno e concentrazione, disturbi della sessualità, del tratto uro-vescicale, osteoporosi. Questi sintomi sono motivo di grande ansia nella donna e di richiesta di continue consulenze.

«Le donne operate per carcinoma della mammella – afferma la Dott.ssa Patrizia Vici, responsabile dell’SSO sul carcinoma della mammella, Oncologia Medica B – fortunatamente hanno una lunga aspettativa di vita, e pertanto l’obiettivo di noi oncologi è quello di ottenere la migliore qualità di vita possibile per queste donne. È di grande rilevanza, quindi l’'individuazione e la gestione corretta degli effetti collaterali, a breve e lungo termine, noti e meno noti, delle terapie precauzionali utilizzate in questi casi, nonché la conoscenza di altre problematiche emergenti, quali le interferenze farmacologiche causate da alcuni farmaci di supporto. Non meno importante è la collaborazione con altri specialisti, in particolare i ginecologi, che si trovano frequentemente a gestire le nostre pazienti sulle problematiche ginecologiche e non. Oggi è possibile fare molto per queste pazienti e per i molteplici sintomi che rilevano».

Il professor Silverio Tomao, oncologo medico dell’Università la Sapienza di Roma, ribadisce «l’importanza di instaurare una collaborazione multidisciplinare tra oncologi medici e ginecologi e, ancora, psicologi/psichiatri ed eventuali altre competenze coinvolte nella complessa gestione di queste pazienti. L’aumento significativo della sopravvivenza di queste donne ha infatti modificato, in parte, la filosofia di approccio di noi medici e, auspicabilmente, tale approccio sarà sempre più mirato anche alla qualità di vita delle pazienti e non esclusivamente alla sopravvivenza».

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