Sanihelp.it – Il melanoma è il più aggressivo dei tumori della pelle, la sua incidenza è in progressivo aumento in tutto il mondo e viene in parte imputata alla crescente ed eccessiva esposizione al sole. Pur essendo anche di piccole dimensioni, questo tumore può avere un decorso molto grave, è inoltre piuttosto frequente e, data la bassa sopravvivenza in stadi avanzati, è uno tra i maggiori problemi della sanità pubblica.
Risale a qualche giorno fa la pubblicazione su Cancer Research di uno studio tutto italiano che contribuisce alla conoscenza di questo tumore: i ricercatori dell’Istituto Giannina Gaslini in collaborazione con l’Università di Genova e l’Istituto Nazionale per la Ricerca sul Cancro hanno scoperto come il melanoma riesca a eludere il sistema immunitario e proliferare.
Il nostro sistema immunitario produce linfociti e cellule Natural Killer (NK) per proteggerci da infezioni microbiche e tumori, ma in alcuni casi le cellule tumorali riescono a inibire l’azione di questi agenti. In particolare, le cellule di melanoma li inibiscono producendo indoleamina 2-3-diossigenasi (IDO) e prostaglandine E2 (PGE2).
Una volta compreso questo meccanismo, si è dimostrato come l’utilizzo di farmaci che bloccano la produzione di queste sostanze permetta alle cellule NK di recuperare le proprie funzioni e uccidere le cellule tumorali.
Sebbene questo studio sia ancora a uno stadio iniziale, apre sicuramente delle importanti vie per le sperimentazioni cliniche relative al ripristino delle difese immunitarie in pazienti affetti da tumore.