Sanihelp.it – Secondo un nuovo studio pubblicato su Nature, la teoria evoluzionistica potrebbe risultare utile nel trattare le forme tumorali. Sembra sia possibile ricorrere ai modelli matematici usati dai biologi evoluzionisti per prevedere la diffusione del tumore all'interno del corpo e trattarlo con maggiore efficacia.
Spiega Bert Vogelstein della Johns Hopkins University negli Stati Uniti: «Analizzando ventotto pazienti in stato avanzato di cancro al colon trattato con anticorpi, abbiamo scoperto che le cellule tumorali mutate resistenti ai farmaci appaiono circa 5-7 mesi dall'inizio del trattamento. Basandoci sul tasso di mutazione, abbiamo capito che in realtà queste mutazioni non si sono sviluppate in seguito al trattamento, ma erano già presenti prima e sono state selezionate con meccanismi simili ai processi evolutivi. Questo ci ha fatto capire che è possibile utilizzare i modelli matematici dell'evoluzione per prevedere l'avanzata del cancro e comprendere quali sono le tipologie di cellule da bersagliare con trattamenti farmacologici. Solo alcune cellule infatti danno il via a una popolazione resistente, mentre le altre vengono uccise dai farmaci: agire a monte sulle poche resistenti può essere un modo per guarire anche i tumori più refrattari al trattamento».