Sanihelp.it – Integrare la chirurgia con la chemioterapia e cercare di arrivare a diagnosi sempre più precoci: queste le nuove armi per sconfiggere il cancro gastrico che, in Romagna, ha un’incidenza altissima.
È quanto emerso dal secondo appuntamento formativo SICO 2009 (Società italiana di Chirurgia Oncologica), organizzato in aprile dall’U.O. di Chirurgie e Terapie Oncologiche Avanzate dell’Ausl di Forlì. L’incontro, dedicato in particolare al cancro gastrico avanzato, ha richiamato al Ceub di Bertinoro i principali esperti in materia: chirurghi, oncologi, gastroenterologi, ecc.
Nel nostro paese, il cancro gastrico non è un’emergenza: l’incidenza della malattia è di 18mila casi l’anno. Tuttavia, la situazione è a macchia di leopardo, con zone, come la Romagna o la provincia di Pesaro-Urbino, in cui tale patologia ha un rilievo altissimo, paragonabile a quello del Giappone.
Le prospettive sono da una parte cercare di anticipare sempre più la diagnosi, dall’altra integrare il trattamento chirurgico nella fase avanzata, utilizzando per esempio la chemioterapia prima di procedere all’intervento, grazie anche alla presenza di farmaci sempre più attivi e meno tossici. Le risposte date dalla chemio sono infatti nel 40-50% dei casi positive.
Al momento, non si sa ancora qual è il farmaco o l’associazione di farmaci più consigliata, anche perché la chemioterapia produce spesso effetti collaterali. La ricerca in questo campo, però, è in continuo movimento.