Sanihelp.it – Parlare ai propri figli della malattia è un compito delicato e molto penoso. La cosa migliore da fare potrebbe essere affrontare l’argomento per gradi, lasciando il dialogo aperto nel tempo, mano a mano che la malattia fa il suo corso. Nel caso di decorso negativo, l’argomento si fa ancora più difficile, dato che probabilmnete la malattia porterà il genitore alla morte. I figli devono essere coscienti di ciò che potrebbe accadere.
I bambini più piccoli di sei anni tuttavia, potrebbero non comprendere la situazione e in particolare la definitività che caratterizza la morte. Alcuni bambini mostrano però di accettare la morte in maniera molto concreta. Anche con gli adolescenti l’argomento è molto delicato, in questo periodo della vita infatti, i giovani hanno già molte difficoltà al dialogo con i genitori. In generale, i figli a tutte le età tendono a sapere e a capire più di quanto forse i genitori immaginino o vogliano credere. Tenere loro nascosto il tumore è molto improbabile.
Anche quando non si affronti l’argomento in casa, la sofferenza dei figli può manifestarsi in vari modi:
– Diventano appiccicosi e piangono per ogni contrarietà.
– Scarso appetito, dolori addominali, vomito.
– Disturbi del sonno e brutti sogni.
– Peggioramento di problemi fisici con asma, eruzioni cutanee e cefalee.
– Rifiuto di andare a scuola o scarso rendimento.
– Comportamento aggressivo o distruttivo.