Sanihelp.it – Valutare l’efficacia dell’uso della sigaretta elettronica nella cessazione della dipendenza dal fumo: è questo l’obiettivo principale del protocollo scientifico presentato dall’IEO-Istituto Europeo di Oncologia di Milano. A oggi non esistono dati sull’efficacia delle sigarette elettroniche all’interno di protocolli antifumo strutturati e vi sono ancora notevoli controversie sui metodi per smettere di fumare efficaci e scientificamente convalidati.
Secondo le prime osservazioni dello IEO la sigaretta elettronica può essere uno strumento molto valido, almeno per innescare la fase iniziale del percorso di disassuefazione, quella della dipendenza psicologico-gestuale.
Proprio per questo è stato avviato un protocollo scientifico in collaborazione tra Istituto Europeo di Oncologia, Istituto San Raffaele e Centro Cardiologico Monzino. L'iniziativa vuole testare l’utilità dell’impiego della sigaretta elettronica T-Fumo in pazienti affetti da tumore o da infarto miocardico recente, fumatori di almeno dieci sigarette al giorno da almeno dieci anni, come elemento aggiuntivo all’attività di counselling normalmente esercitata da personale medico dedicato.
Il fumo di sigaretta causa il 90% dei tumori polmonari e raddoppia l’incidenza di malattie cardiocerebrovascolari, tra cui infarto e ictus. Nonostante il fumo sia un fattore di rischio grave e conosciuto da tempo, l’incidenza dei fumatori in Italia non diminuisce, ma rimane stabile con oscillazioni modeste tra il 25 e il 30%. A fronte di una riduzione tra gli uomini adulti, si assiste a un aumento tra le donne e tra i giovani, e tra questi in particolare tra le adolescenti. Nelle scuole di alcune città, come per esempio Milano, fuma il 30% dei ragazzi delle scuole medie e il 75%* dei liceali. Dati impressionanti che, soprattutto in riferimento ai giovani, sottolineano l’importanza della componente gestuale del fumo.
Elena Calvi, medico-psicoanalista Centro Antifumo IEO, spiega: «La cosiddetta gestualità intrinseca al fumo di sigaretta ha una parte rilevante nella ripetizione del comportamento; stiamo infatti iniziando a documentare come gli aspetti non-nicotinici del fumo hanno pari importanza di quelli dipendenti dalla nicotina in sé. Quello che si apre all’orizzonte è uno scenario di nuove strategie per la cessazione del fumo, che lavorino in parallelo o in alternativa a seconda del tipo di fumatore, mirate anche alla gestione degli aspetti non-nicotinici; la sigaretta elettronica si inserisce in queste nuove strategie ed è, pertanto, interessante e opportuno testarla in modo ampio e rigoroso».