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Un farmaco per i tumori del sangue

Terapia

Sanihelp.it – Bendamustina è un agente anti-neoplastico innovativo, contraddistinto da una struttura chimica unica nel suo genere e da un doppio meccanismo d’azione: antimetabolita e alchilante. Il farmaco è così in grado, a differenza di altri chemioterapici, di ridurre la tossicità senza intaccare l’attività antitumorale


Bendamustina è da poco disponibile anche in Italia per i pazienti con leucemia linfatica cronica, linfomi non-Hodgkin indolenti e mieloma multiplo, che non possono accedere alle terapie standard. Le malattie oncoematologiche si originano da cellule anomale del midollo osseo o del sangue. Le più diffuse sono i linfomi non-Hodgkin indolenti e la leucemia linfatica cronica e, insieme al mieloma multiplo, colpiscono in particolare gli over 65.

I farmaci chemioterapici impiegati nel trattamento di queste patologie sono di solito aggressivi e potenzialmente tossici per l’organismo, con pesanti effetti collaterali soprattutto negli anziani. Bendamustina può essere utile per rispondere alle esigenze terapeutiche non ancora soddisfatte dei soggetti che non risultano candidabili o non rispondono ai trattamenti tradizionali.

Il farmaco fu messo a punto nell’ex Germania dell’Est negli anni Sessanta e vi rimase confinata fino a dopo la caduta del Muro di Berlino. Solo nell'ultimo decennio è avvenuta l'introduzione in Europa e negli USA, dove Bendamustina sta vivendo una vera e propria rinascita. Il farmaco è stato infatti ultimamente rivalorizzato, sulla base di nuovi studi che ne hanno confermato efficacia clinica e buon profilo di sicurezza, uniti a un ottimo rapporto costo-beneficio. Grazie a queste sue peculiarità, Bendamustina ha di recente ottenuto l’Autorizzazione all’Immissione in Commercio dall’Agenzia Italiana del Farmaco ed è rimborsata a carico del Servizio Sanitario Nazionale.

Questo il commento di Sante Tura, Professore Emerito presso l’Università di Bologna: «Sono numerosi gli esempi di farmaci che non vengono recuperati nel corso degli anni, perché evidentemente non rappresentano terapie molto valide. Bendamustina, questa geniale combinazione che associa alchilante e antimetabolita, si è invece affermata rapidamente nella pratica clinica ed è riuscita a guadare il fiume, arrivando sino ai giorni nostri. Sono certo che avrà un largo impiego e un grande successo nella cura delle malattie oncoematologiche».

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