Sanihelp.it – La popolare attrice, cui nel 1992 è stato diagnosticato un cancro al seno, ha voluto raccontare la propria esperienza e il suo impegno a favore di una maggiore informazione. Sarà infatti una delle protagoniste di Kaleidoscope, uno show in onda il giorno del ringraziamento sulle principali emittenti americane, per sensibilizzare sulla malattia: «Noi persone famose possiamo mettere la nostra notorietà a servizio della sensibilizzazione e lavorare con i medici per spiegare l’importanza della prevenzione, della diagnosi precoce, dell’autopalpazione».
In Italia ci sono ben quattrocentomila donne che, come Olivia, hanno sconfitto il cancro al seno. Commenta così il professor Pierfranco Conte, direttore del Dipartimento oncologico del Policlinico di Modena: «Sono ormai, per fortuna, un piccolo esercito ma nessuno ha ancora analizzato con criteri scientifici come stanno davvero. Superato il problema fisico, sono riuscite a reintegrarsi nel lavoro? Come è cambiato il loro rapporto con il proprio compagno e con i figli? E quali sono stati gli eventuali effetti a lungo termine delle terapie? Sono in qualche modo discriminate in quanto ex malate di un male incurabile?».
L’idea è ora quella di verificare come vivono queste donne «con una ricerca che partirà a fine giugno promossa in tre centri di eccellenza, oltre al Policlinico di Modena, il Regina Elena di Roma e l’IST di Genova. Sarà la prima al mondo realizzata con criteri scientifici, si concluderà entro ottobre e diventerà oggetto di una pubblicazione su un’importante rivista internazionale».
Lo studio, promosso dall’Associazione per la Ricerca e l’Educazione in Oncologia (AREO), presieduta da Conte, prenderà in esame in particolare tre aspetti: sanitario, lavorativo, psico-sociale. Gli oncologi intervisteranno 150 donne, per valutare con dei questionari l’impatto a lungo termine dei trattamenti e le eventuali limitazioni per la vita affettiva, sessuale, sociale, derivanti dalla malattia o dalle problematiche psicologiche.