Sanihelp.it – Martedì 17 novembre si è svolto a Monza il convegno scientifico Linea d’ombra tra le cure specifiche e le cure palliative in oncologia. Dal disagio alla costruzione di un passaggio terapeutico.
Il convegno è stato organizzato dall’Hospice «S. Maria delle Grazie-Fondazione Don Gnocchi» di Monza e dalla Società Italiana di Psicooncologia (S.I.P.O.) – Sezione Regione Lombardia.
Finalmente anche in Italia l’oncologia e le cure palliative sono diventate una realtà importante e presente in tutto il territorio nazionale e si sono arricchite di conoscenze e tecniche che si applicano in ambiti diversi come quello del day care, ospedaliero, domiciliare e hospice. Il periodo di passaggio fra le cure attive o specifiche e le cure palliative rappresenta un momento delicato, critico, non sempre ben definito e quindi altamente ansiogeno. L’ansietà produce comportamenti che tendono a rimuovere la causa dell’ansia anziché produrre alternative che creino comportamenti nuovi e adeguati alla situazione.
I temi che vengono evocati nel momento in cui si deve effettuare il passaggio sono: l’inutilità delle cure associate a una guarigione, l’impotenza, il senso di perdita nei suoi aspetti più vari. Ne scaturisce una sofferenza tale che nuoce all’intero sistema che ingloba paziente e curante, per motivi ovviamente diversi, ma anche per quel processo di influenzamento reciproco in cui paziente e curante sono partecipi di una stessa relazione. A causa di un tale disagio, quello che dovrebbe essere il passaggio tra le cure specifiche e le cure palliative laddove si possa mantenere una continuità della cura diventa una sorta di «buco nero», dove vengono tenuti nascosti i fattori del disagio. L’obiettivo della Fondazione Don Gnocchi e la S.I.P.O. Lombardia è guardare dentro questo vuoto e riconoscere gli elementi che lo costituiscono, per trasformarli in altrettanti fattori creativi di un passaggio curativo.
