Sanihelp.it – Durante il XV Congresso della Società Europea di Ematologia (European Hematology Association – EHA), il più importante appuntamento continentale sulle malattie ematologiche quest’anno in corso a Barcellona, è stato annunciato che una molecola già disponibile per il trattamento dei pazienti con leucemia mieloide cronica resistenti o intolleranti ad altre terapie, è efficace anche in fase iniziale di malattia.
Il farmaco Dasatinib, sviluppato da Bristol-Myers Squibb, ha infatti dimostrato una migliore efficacia rispetto alla attuale terapia standard con Imatinib nel trattamento della LMC Philadephia+.
I dati offerti dallo studio internazionale offrono nuove speranze ai pazienti colpiti da questa patologia rara: in Italia si registrano circa mille nuove diagnosi ogni anno.
Lo studio DASISION è stato condotto su 519 pazienti, in 26 Paesi inclusa l’Italia e nel 77% dei pazienti la risposta citogenetica completa è stata confermata al dodicesimo mese di trattamento, rispetto al 66% di quelli in terapia con Imatinib.
Come spiega Hagop Kantarjian, professore all’MD Anderson Cancer Center dell’Università del Texas e primo autore dello studio pubblicato sul New England Journal of Medicine: «Le attuali linee guida indicano che raggiungere una risposta citogenetica completa entro dodici mesi è importante perché il rischio di progressione della malattia è maggiore in quei pazienti in cui il trattamento non è così efficace».
Bristol-Myers Squibb presenterà la richiesta alle autorità regolatorie per l’utilizzo di Dasatinib nel trattamento di prima linea dei pazienti con LMC Philadelphia+.