Sanihelp.it – Uno studio dell’Albert Einstein College of Medicine della Yeshiva University, pubblicato su American Journal of Epidemiology, evidenzia come l’indice di massa corporea potrebbe non essere il metodo più adatto per stimare il rischio di ammalarsi, soprattutto nel caso di certi tumori correlati ai chili di troppo.
Il BMI è un dato importante ed è meglio rientri nella fascia ideale, ma non può essere preso come valore assoluto. Concordano anche gli specialisti italiani che si occupano di chirurgia bariatrica (o dell’obesità), commenta Marcello Lucchese, Direttore della chirurgia bariatrica e metabolica del Policlinico Careggi di Firenze e Presidente della Società Italiana di Chirurgia dell’Obesità e delle malattie metaboliche (SICOB): «Purtroppo la correlazione tra obesità grave e tumori è ampiamente confermata dalla letteratura internazionale, in particolare per alcuni tipi di tumore. Ma ovviamente l’indice di massa corporea (BMI) non può essere l'unico parametro da tenere in considerazione per la previsione di un pericolo di cancro, in quanto per molti individui non risulta di per sé attendibile».
Gli studiosi hanno coinvolto circa novantamila donne per valutare il legame tra indice di massa corporea e rischio tumorale, in particolare per diciannove tipi di tumore. Dai risultati è emerso che il BMI ha un valore predittivo solo per alcuni tumori: «È necessario inquadrare il paziente nella sua storia clinica, familiare e genetica prima di esprimere un giudizio su un rischio soggettivo di maggiore esposizione al cancro rispetto al resto della popolazione. Ricordiamo comunque che maggiore è il BMI e maggiore è il rischio di ammalarsi di alcune malattie tra le quali alcune cardiopatie, diabete di tipo 2 e alcuni tipi di cancro».